Prosegue il confronto tra governo e parti sociali sul futuro dell’ex Ilva di Taranto. Nella giornata di ieri si è infatti svolto un nuovo incontro a Palazzo Chigi, presieduto dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, a cui hanno partecipato diversi rappresentanti del Governo, nonché dell’amministrazione straordinaria di Acciaierie d’Italia e dei sindacati. Al termine dell’incontro, Palazzo Chigi ha diffuso una nota ufficiale in cui ha confermato «il massimo impegno a tutti i livelli per il rilancio della siderurgia e la tutela dell’occupazione». Il governo ha inoltre precisato che la trattativa per la cessione dell’ex Ilva prosegue attraverso interlocuzioni costanti e che, per garantire la continuità delle attività aziendali, verrà adottato a breve un decreto legge che assicurerà la necessaria copertura finanziaria. È stata inoltre confermata la prosecuzione delle attuali condizioni per l’accesso alla cassa integrazione guadagni (CIG).
Secondo quanto riferito da Gherardo Zei, vicepresidente nazionale di Federmanager, la federazione dei dirigenti, quadri e alte professionalità d’impresa, l’esecutivo ha garantito la disponibilità delle risorse necessarie per consentire all’azienda di proseguire l’attività «fino al raggiungimento dell’accordo di programma, al rilascio dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) e successivamente alla finalizzazione della vendita con Baku Steel». Zei ha però precisato che al momento non sono stati indicati i dettagli sull’entità delle risorse stanziate.
Sul fronte sindacale, le organizzazioni hanno espresso preoccupazione per l’assenza di elementi concreti di novità. Il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, ha dichiarato: «Non è andata bene, non ci sono novità ma solo un ulteriore lasso di tempo che il governo si è preso per varare il decreto. Tutte le nostre preoccupazioni e i problemi restano inalterati. Tra dieci giorni il governo ha promesso di fornire risposte, ma riteniamo che il tempo sia ormai scaduto».
Dello stesso tenore anche il commento di Sasha Colautti, dell’Usb (Unione Sindacale di Base), secondo il quale «l’incontro non ha prodotto sviluppi significativi e il governo sembra ormai subordinato alla trattativa con Baku Steel, che presenta ancora molte criticità».
La vertenza sull’ex Ilva resta dunque ancora aperta, in un contesto di forte incertezza per i lavoratori e per il futuro produttivo del sito siderurgico di Taranto.