Gli esuberi nell'ex Ilva «sono inaccettabili». Lo ha dichiarato il presidente del consiglio Giuseppe Conte, a margine degli Stati Generali a Villa Pamphilj. Anzi, tutta «la proposta di ArcelorMittal – ha aggiunto – è assolutamente inaccettabile».
«Abbiamo individuato – ha continuato Conte – il soggetto di coinvestimento per la parte pubblica, sarà Invitalia. Abbiamo già delle nostre risposte alla proposta e abbiamo le idee chiare: non consentiremo che un progetto strategico possa essere snaturato e alterato e reso inidoneo rispetto all'obiettivo strategico che intendiamo perseguire. Questo vale anche per gli esuberi».
Contemporaneamente a Bari, al termine di una riunione in videoconferenza con i sindacati, la Regione rappresentata dal governatore Emiliano, dagli assessori Leo e Borraccino, ha aggiunto che se ArcelorMittal vuole lasciare la partita, «è evidente che non potrà farlo impunemente nei confronti del governo italiano e per il rispetto che è dovuto a Taranto ed alla Puglia». A breve, ha detto Emiliano ai sindacati, sarà esigibile la nuova misura di politica attiva, di riqualificazione professionale e di sostegno al reddito a favore dei lavoratori sospesi dal lavoro, percettori di ammortizzatore sociale. Durante l'incontro i rappresentanti dei lavoratori hanno ribadito che il piano di Mittal, che disattende gli impegni del 6 settembre 2018 e ipotizza 3.300 esuberi, è inaccettabile anche per il mancato confronto con i sindacati stessi e perché non ricerca le relazioni industriali.
La scorsa settimana ArcelorMittal Italia aveva inviato ai commissari straordinari di Ilva in Amministrazione Straordinaria (e per conoscenza a Palazzo Chigi, Ministero dell'Economia e Ministero dello Sviluppo economico) una lettera in cui aveva cercato di smontare le critiche al piano industriale presentato dall'azienda a inizio giugno. «Preliminarmente – aveva affermato l'ad Lucia Morselli – rileviamo che la vostra lettera ingenerosamente travisa lo scopo e i contenuti della nostra proposta di revisione del piano di marzo e minimizza gli impatti devastanti della pandemia di COVID-19, che ha messo a repentaglio la stessa sopravvivenza di vasti settori dell'economia di tutto il mondo (e dell'industria siderurgica in particolare». Morselli aveva chiesto quindi un dialogo «con le istituzioni competenti e il potenziale investitore individuato dal governo [Invitalia, ndr]» spiegando che «il piano aggiornato mira a preservare il contratto in quanto prevede un percorso realistico e sostenibile fino alla data di acquisto». Secondo ArcelorMittal la nuova proposta è inoltre «un necessario follow-up del piano presentato a marzo» che aveva «lasciato aperti alcuni punti fondamentali quali i prezzi dell'elettricità e del DRI». L'azienda aveva quindi sostenuto che il piano aggiornato puntasse a «preservare i pilastri del piano di marzo, come gli importanti investimenti ambientali e industriali e il compromesso tra la riconversione green e i livelli occupazionali».