La Commissione europea ha annunciato di aver approvato, ai sensi del Regolamento Ue sulle contrazioni, l'acquisizione del controllo congiunto di AM InvestCo Italy, formalmente affittuaria degli stabilimenti ex Ilva, da parte di ArcelorMittal e Invitalia. In una nota l'esecutivo di Bruxelles ha spiegato che l'operazione «non solleva problemi di concorrenza, data l'assenza di sovrapposizioni e collegamenti verticali tra le attività delle società nello Spazio economico europeo».
In base all'intesa firmata nella notte del 10 dicembre scorso, lo Stato italiano entrerà nell'acciaieria più grande d'Europa attraverso la stessa Invitalia al 50% del capitale e fino al 60% a partire dal 2022, trovandosi a detenere, quindi, il controllo del gruppo siderurgico.
Per Fiom-Cgil, il pronunciamento della Commissione Ue rappresenta un «punto fermo imprescindibile». Secondo la segretaria Francesca Re David e il responsabile siderurgia Gianni Venturi «a questo punto non c'è davvero più nulla che impedisca o possa rallentare un percorso di confronto e di partecipazione diffusa sulle scelte industriali, occupazionali ed ambientali del gruppo». Ancora: «Soprattutto non c'è più nulla che possa giustificare il ritardo nell'avviare gli investimenti necessari a sostenere il rilancio dell'insieme degli stabilimenti».