Rispetto ad aprile di quest’anno, a maggio la produzione industriale destagionalizzata è diminuita dello 0,6% nell’eurozona e dello 0,8% nell’UE-27.
La produzione industriale nell’aprile di quest’anno era rimasta invariata nell’eurozona ed era aumentata dello 0,5% nell’UE-27. Rispetto a maggio 2023, nello stesso mese di quest’anno la produzione industriale è diminuita del 2,9% nell’eurozona e del 2,5% nell’UE-27. I dati sono stati diffusi da Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione Europea.
Rispetto ad aprile, a maggio la produzione di beni durevoli è scesa dell’1,8% nell’eurozona e del 2,1% nell’UE-27, mentre quella di beni strumentali è scesa dell’1,2% in tutte e due le aree. Entrambe le variazioni sono espresse su base mensile. Nel mese in esame, la produzione dei beni non durevoli è aumentata su base mensile dell’1,6% nell’eurozona e dello 0,8% nell’UE-27. A maggio la produzione di beni intermedi è scesa dell’1,0% in entrambe le aree, mentre quella di energia è aumentata dello 0,8% nell’eurozona e dello 0,4% nell’UE-27, sempre su base mensile.
Tra gli stati membri, i maggiori aumenti su base mensile sono stati registrati in Irlanda (6,7%), Lussemburgo (3,9%) ed Estonia (3,8%), mentre le maggiori diminuzioni sono state osservate in Slovenia (-7,3%), Romania (-6,2%) e Danimarca (-4,9%).
Rispetto allo stesso mese del 2023, a maggio di quest’anno la produzione di beni strumentali è scesa del 6,5% nell’eurozona e del 6,3% nell’UE-27. Nello stesso mese, la produzione di beni durevoli è diminuita del 4,2% nell’eurozona e del 4,1 nell’UE-27, mentre quella dei beni intermedi è scesa del 3,5% nell’eurozona e del 3,1% nell’UE-27. Tutte le variazioni sono espresse su base annua. Nello stesso mese, la produzione di beni non durevoli è aumentata del 2,8% nell’eurozona e del 3,3% nell’UE-27, mentre quella dell’energia è cresciuta dello 0,7% nell’eurozona e dell’1,2% nell’UE-27. Anche in questo caso le variazioni sono espresse su base annua.
A maggio i maggiori aumenti su base annua sono stati registrati in Danimarca (9,6%), Irlanda (8,7%) e Grecia (6,8%), mentre i maggiori cali sono stati registrati in Romania (-6,9%), Germania (-6,6%) e Bulgaria (-6,3%).