Pubblicata dall’Associazione europea dei metalli (Eurometaux) una lettera congiunta di 40 amministratori delegati di gruppi metallurgici europei in merito all’aumento dei costi dell’energia.
Secondo quanto affermano nella lettera, nell’ultimo mese diverse aziende hanno dovuto annunciare chiusure a tempo indeterminato a causa del caro energia, mentre i produttori devono far fronte a costi di elettricità e gas più che decuplicati rispetto allo scorso anno, superando di gran lunga i prezzi di vendita dei loro prodotti.
Nella lettera dichiarano che gli obiettivi europei in materia di energia pulita richiedono un settore metallurgico competitivo e in costante crescita per garantire un approvvigionamento sicuro delle materie prime supplementari necessarie per abbandonare i combustibili fossili. «L’Europa non può avere una strategia di successo nel campo dell’energia e delle materie prime se i prezzi dell’energia e del gas si mantengono ai livelli attuali per un periodo prolungato senza sollievo» si legge. «Il clima degli investimenti a lungo termine per tutte le operazioni e i progetti strategici dell’Ue nel settore dei metalli rischia di essere decimato e l’anno prossimo si verificheranno altre chiusure quando le aziende non saranno più protette dalla copertura del prezzo dell’elettricità del 2022. Ogni ulteriore perdita di produzione nell’Ue aumenterà anche le emissioni globali di gas serra, a causa della sostituzione dell’offerta con regioni più inquinanti».
Pertanto, i produttori europei di metalli non ferrosi chiedono un intervento d’emergenza dell’Ue per prevenire i danni permanenti derivanti dall’aumento dei costi di elettricità e gas. I produttori hanno dichiarato che l’Ue dovrebbe adottare un’azione temporanea con l’obiettivo di ridurre il prezzo dell’energia elettrica offerta al mercato e migliorare il quadro temporaneo degli aiuti di Stato.