L’Associazione dei produttori siderurgici europei (EUROFER) ha rilasciato una dichiarazione congiunta dei settori interessati dal Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM), tra cui Eurometaux, Cembureau, Fertilizers Europe e European Aluminium, in merito al sistema di scambio di quote di emissione dell’UE e al CBAM.
Le associazioni hanno dichiarato che è indispensabile raggiungere l’obiettivo climatico dell’Ue per il 2030 in modo sostenibile e socialmente equo in un contesto economico caratterizzato da prezzi dell’energia alle stelle, inflazione elevata, impennata dei prezzi del carbonio e dei relativi costi indiretti e carenza di materie prime.
Inoltre, la convenienza economica degli investimenti a basse emissioni di carbonio in Europa è messa a dura prova dai diversi quadri normativi e finanziari sviluppati dai partner commerciali di queste industrie. Ad esempio, l’Inflation Reduction Act fornirà un sostegno finanziario di circa 370 miliardi di dollari agli investimenti a basse emissioni di carbonio nell’industria e nell’energia degli Stati Uniti, con un probabile impatto sulla concorrenza globale.
Secondo la dichiarazione congiunta, il periodo transitorio 2023-25 non è un vero e proprio periodo di prova, poiché gli importatori non pagheranno il prelievo CBAM durante tale periodo. Inoltre, una rapida eliminazione della libera allocazione esporrà l’industria dell’UE a costi del carbonio significativamente più elevati. Ciò ridurrebbe inevitabilmente la capacità finanziaria di queste industrie di investire in progetti di decarbonizzazione entro il 2030.
In queste circostanze, si teme che il CBAM possa limitare la concorrenza dell’Ue. Le associazioni hanno sottolineato la necessità di migliorare e rafforzare il CBAM.