Nel terzo trimestre del 2021 il consumo apparente di acciaio nell'Ue-27 è ammontato a 36 milioni di tonnellate, in aumento del 14,3% rispetto allo stesso periodo del 2020 e in lieve calo rispetto ai 40 milioni di tonnellate del secondo trimestre. È quanto si legge nel report dal titolo "Economic and Steel Market Outlook 2022-2023/Q1 2022" pubblicato recentemente da Eurofer. La ripresa dovrebbe continuare nel 2022 ma a un ritmo moderato e sarà soggetta a significative incertezze, inclusa la crisi energetica in corso, almeno fino alla metà dell'anno.
«Le continue interruzioni nella catena di approvvigionamento, l'aumento vertiginoso dei prezzi dell'energia e del carbonio e l'inflazione persistente stanno mettendo a rischio la ripresa del settore siderurgico – ha detto Axel Eggert, direttore generale di Eurofer – Insieme alle attuali politiche climatiche ed energetiche dell'Ue, questi sono gli ingredienti di un pericoloso cocktail che potrebbe portare l'Europa a una crisi strutturale e l'industria fuori dall'Europa».
Secondo Eurofer, il consumo di acciaio dell'Ue aumenterà di circa il 3,2% nel 2022 e dell'1,7% nel 2023, dopo un rimbalzo del 13,8% nel 2021. Si prevede che i problemi della catena di approvvigionamento globale e l'impennata dei prezzi dell'energia avranno un grave impatto sulla domanda dei settori utilizzatori, automotive in particolare, almeno fino al secondo trimestre del 2022.
In linea con la domanda di acciaio, le consegne interne nell'Ue hanno mantenuto un andamento positivo ma a un ritmo più lento: +6,6% nel terzo trimestre, dopo un aumento del 40% nel secondo trimestre.
Inoltre, nel trimestre in esame le importazioni di acciaio dell'Ue sono aumentate del 47,7% dopo un aumento del 45% nel trimestre precedente, come risultato dell'ulteriore miglioramento della domanda.
Le principali pressioni sulla catena di approvvigionamento globale sperimentate dallo scorso luglio, in particolare quelle che interessano il settore automobilistico, hanno avuto un impatto sulla produzione dei settori utilizzatori. Nel terzo trimestre del 2021, la produzione in questi settori è cresciuta del 3,2% dopo un rimbalzo del 29,2% nel secondo trimestre. Eurofer ha affermato che la situazione attuale mette a rischio la ripresa e crea una sostanziale incertezza sulle prospettive generali per le industrie che utilizzano l'acciaio, almeno fino alla prima metà di quest'anno.