Rilasciata una dichiarazione congiunta da EUROFER, associazione di produttori di acciaio europei, e dalla società belga WindEurope, in una settimana cruciale per il futuro energetico e climatico europeo.
La richiesta rivolta all’Ue riguarda l’accelerazione dei tempi per la disponibilità e l’accessibilità economica di energie e idrogeno rinnovabili nelle industrie come quella siderurgica. Queste, infatti, sono pronte alla decarbonizzazione su larga scala, al fine di raggiungere la neutralità climatica e l’indipendenza dai combustibili fossili russi.
Attualmente sono pronti 60 progetti a basse emissioni di carbonio per la decarbonizzazione a livello industriale che coprono i principali paesi e aziende produttori di acciaio dell’Ue. Il numero di progetti cresce mensilmente, e di conseguenza aumenta anche il loro fabbisogno di energia verde e di finanziamenti. Oggi l’investimento di capitale è fissato a 31 miliardi di euro, i costi operativi a 54 miliardi (dati antecedenti alla guerra della Russia in Ucraina), mentre il fabbisogno di elettricità “pulita” ammonta a 150 TWh, di cui la metà per la produzione di idrogeno, entro il 2030. Secondo le dichiarazioni di EUROFER e WindEurope, il potenziale di riduzione delle emissioni di carbonio equivale a un taglio del 55% rispetto ai livelli del 1990.
La realizzazione di questi progetti dipende dall’abbondante approvvigionamento di elettricità e idrogeno rinnovabili. EUROFER e WindEurope sostengono che l’energia eolica, data la competitività e la scalabilità, è perfettamente adatta per soddisfare questa domanda. Tuttavia, questo richiedere un’accelerazione nella diffusione.
«Chiediamo alle istituzioni dell’Ue e agli Stati membri – dichiarano Axel Eggert, direttore generale di EUROFER, e Giles Dickson, CEO di WindEurope – di raddoppiare i loro sforzi per garantire le forniture e rafforzare le catene di approvvigionamento necessarie per la transizione energetica e investire nelle tecnologie verdi di cui abbiamo bisogno, sia per i cittadini sia per l’industria».