La European Steel Association (EUROFER) ha invitato i responsabili politici, gli Stati membri, l'industria e le organizzazioni sindacali dell'UE a dare prova di solidarietà rispetto alla questione delle tariffe statunitensi su acciaio e alluminio, affermando che esse costituiscono l'approccio sbagliato per affrontare il problema della sovraccapacità globale dell'acciaio.
"Siamo di fronte a un'altra crisi, innescata dall'invocazione della Section 232 da parte del Presidente Trump. Tariffe del 25% su qualsiasi prodotto in acciaio rappresentano una vera minaccia; non solo per l'industria siderurgica dell'UE e per quella mondiale, ma anche per il sistema commerciale globale e le catene del valore che ne derivano", ha dichiarato Geert Van Poelvoorde, presidente di EUROFER.
"L'Europa soffrirà a causa dell'aumento delle importazioni o della deviazione degli scambi, poiché è ragionevole supporre che le importazioni deviate dagli Stati Uniti cercheranno casa in Europa. L'UE ha già registrato 40 milioni di tonnellate di importazioni nel 2017, anno in cui è stato raggiunto un nuovo picco. Questo volume è tra l'altro superiore ai 35 milioni di tonnellate che sono arrivati lo scorso anno negli Stati Uniti. EUROFER stima che l'applicazione della Section 232 potrebbe portare all'ingresso di ulteriori 13 milioni di tonnellate in Europa - e si tratta di una stima prudenziale", ha sottolineato Van Poelvoorde.
Secondo Van Poelvoorde, la sfida di oggi affonda le sue radici nella sovraccapacità globale contro cui l'industria continua a lottare. Il presidente di EUROFER ha affermato che è più che mai cruciale che i governi agiscano in modo decisivo per affrontare le cause profonde dell'overcapacity, e ciò include l'eliminazione delle capacità e dei sussidi governativi che distorcono il mercato. Questi sono peraltro gli obiettivi perseguiti nell'ambito del Global Forum on Steel Excess Capacity.