EUROFER, ETS: ancora dubbi su costi dell’energia, investimenti e occupazione

lunedì, 04 luglio 2022 12:49:12 (GMT+3)   |   Istanbul
       

I prossimi negoziati sul sistema di scambio di quote di emissione dell’Ue e sul meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere devono consentire la decarbonizzazione dell’industria e rendere la transizione verde una vera storia di successo. Lo ha dichiarato l’associazione dei produttori di acciaio europei (EUROFER). Il Consiglio dell’Ue, con la sua presa di posizione, ha fatto progressi verso una più agevole eliminazione delle assegnazioni gratuite per le industrie in transizione verso la neutralità del carbonio, anche se diverse questioni devono ancora essere risolte.

«Il testo finale – ha commentato Axel Eggert, direttore generale di EUROFER – deve garantire che le ambizioni climatiche più elevate siano raggiunte in modo efficace dal punto di vista dei costi e con una protezione rafforzata contro la dispersione delle emissioni di CO2, degli investimenti e dei posti di lavoro nei Paesi al di fuori dell’Ue. A tal fine, è necessaria una transizione prudente dalle attuali misure di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio a un adeguamento del carbonio alle frontiere con una soluzione strutturale per le esportazioni, norme di riferimento che riflettano la graduale transizione alle nuove tecnologie e il riconoscimento delle emissioni a monte delle ferroleghe nelle importazioni di acciaio inossidabile. Affinché i nostri più di 60 progetti sull’acciaio verde possano essere realizzati, dobbiamo prendere ora decisioni sugli investimenti. Non abbiamo ancora– né lo avremo presto – accesso a energie rinnovabili e idrogeno verde in quantità sufficiente e a prezzi accessibili, poiché nell’Ue non esistono ancora infrastrutture adeguate. In questa situazione economica, energetica e geopolitica molto variabile, l’industria siderurgica deve fare affidamento su un quadro normativo favorevole per accelerare la transizione verde».

EUROFER ha inoltre sottolineato che i 60 progetti a basse emissioni di carbonio dell’industria siderurgica hanno un potenziale di abbattimento delle emissioni di CO2 di 81,5 milioni di tonnellate all’anno entro il 2030, pari a circa un taglio del 2% delle emissioni totali dell’Ue. Per il settore siderurgico, ciò rappresenta una riduzione del 55% rispetto ai livelli del 1990, in linea con l’obiettivo Fit for 55 dell’Ue. Le misure richiedono un investimento di capitale di 31 miliardi di euro e almeno 54 miliardi di euro di spese operative.


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