La European Steel Association (EUROFER) ha commentato il recente avvio da parte della Commissione Europea della strategia a lungo termine per una riduzione delle emissioni di gas serra (“Strategy for long-term EU greenhouse gas emissions reductions”). Secondo l’associazione, servirebbe una valutazione più dettagliata delle implicazioni di tale strategia.
Il direttore dell’associazione, Axel Eggert, ha sottolineato l’importanza di un impegno globale, considerando che l’Unione Europea rappresenta il 10% delle emissioni globali. Ha poi aggiunto che “L'acciaio da solo richiederebbe ulteriori 400TWh di elettricità entro il 2050, nel caso in cui tutti i progetti a basse emissioni di carbonio dovessero essere implementati. Necessitiamo di un chiaro piano d’azione per soddisfare questi requisiti”.
Secondo EUROFER, la strategia della Commissione Europea deve anche identificare e mobilitare investimenti sia pubblici che privati per la messa in pratica, l’aumento progressivo e la commercializzazione di tecnologie innovative.
Infine, EUROFER ha dichiarato che dovrebbero essere presi in considerazione i concorrenti globali del settore siderurgico europeo. Allo stato attuale, l'UE importa già oltre 26 milioni di tonnellate di acciaio da paesi senza politiche climatiche comparabili a quelle in atto nel Vecchio Continente. Prima che vengano raccolti i frutti derivanti dalla strategia, i costi aggiuntivi saranno d’ostacolo alla competitività europea e metteranno i player europei in posizione di svantaggio rispetto ai soggetti extra-UE.