La European Steel Association (Eurofer) ha salutato con favore la recente adozione del piano d'azione per l'economia circolare da parte della Commissione Europea. Ciononostante, l'associazione europea dei produttori di acciaio ha voluto sottolineare che nel piano «mancano incentivi per il mantenimento di preziosi rottami ferrosi all'interno dell'UE» e che ciò «mina gli obiettivi di circolarità e climatici dell'UE».
«In quanto produttori di un materiale essenziale, riciclabile e permanente al 100%, i produttori di acciaio sono ansiosi di vedere la circolarità messa al centro dell'attenzione politica dell'UE», ha affermato Axel Eggert, direttore generale di Eurofer.
Pur accogliendo con favore il piano d'azione, Eurofer ha invitato alla cautela in merito ad alcuni elementi. «Non tutti i materiali sono uguali e un approccio indifferenziato non va sempre bene - ha spiegato l'associazione dei produttori siderurgici europei -. Il percorso verso una maggiore circolarità deve essere costruito su principi scientifici basati sull'evidenza». Diversamente, non si avrebbe secondo Eurofer un miglioramento della circolarità.
«In particolare - ha sottolineato Eggert - bisogna fare attenzione quando si tratta di prodotti chimici in un contesto di economia circolare. I rischi di esposizione a sostanze pericolose devono essere ridotti al minimo. Tuttavia, il semplice divieto di alcune sostanze ostacolerebbe la circolarità, non la rafforzerebbe».
«Sebbene il riciclo sia un mezzo molto efficace per mantenere il materiale in circolazione - ha continuato il direttore di Eurofer - la circolarità deve trovare un equilibrio tra "contenuto riciclato" e "riciclabilità a fine vita"». In caso contrario, ha concluso Eggert, «una vera circolarità non sarà mai raggiunta. L'UE esporta milioni di tonnellate di rottami di acciaio ogni anno, quindi dovrebbero essere sviluppati incentivi per il mantenimento del materiale circolare all'interno dell'UE in modo da soddisfare i nostri obiettivi di economia circolare e climatici».
Stefano Gennari