L'Associazione europea dell'acciaio (EUROFER) ha dichiarato che il CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism, meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere) presenta numerose lacune e, se non corretto, rischia di compromettere gli investimenti per la decarbonizzazione, accelerare la deindustrializzazione, favorire la produzione in Paesi terzi e impedire una reale riduzione delle emissioni globali. L’associazione ha sottolineato che gli sforzi dell’industria siderurgica europea per la transizione verde rischiano di essere vanificati dalle importazioni a basso costo e ad alta intensità di carbonio.
Osservando che il 70% delle esportazioni di acciaio dell’UE è diretto verso Paesi che non applicano un sistema di "carbon pricing", EUROFER ha evidenziato come l’assenza di una soluzione per tutelare le esportazioni rappresenti una grave lacuna, con effetti negativi non solo sulla competitività, ma anche sul clima: le esportazioni europee verrebbero infatti rimpiazzate da prodotti con un’impronta di carbonio più elevata.
Per rafforzare l’efficacia del CBAM e colmare queste lacune, EUROFER ha indicato che:
- l’assegnazione gratuita per le esportazioni deve proseguire, per evitare la rilocalizzazione delle emissioni nei mercati globali;
- va impedito il trasferimento artificiale delle risorse (resource shuffling);
- il CBAM deve essere esteso anche ai beni a valle ad alta intensità di acciaio;
- occorre correggere la questione del grado 304, che comporta emissioni più elevate nell’ambito dell’acciaio inossidabile;
- deve essere mantenuta la compensazione dei costi indiretti per la produzione siderurgica e incluse nel CBAM le emissioni indirette relative alle ferroleghe;
- l’origine dei beni soggetti a CBAM deve essere determinata in base al luogo in cui l’acciaio è stato fuso e colato;
- va interrotta la procedura di perfezionamento attivo, per evitare una grave lacuna ambientale;
- i parametri per l’assegnazione gratuita nei prodotti lunghi e nell’acciaio inossidabile devono riflettere le pratiche più rispettose del clima.