L'associazione dei produttori siderurgici europei (EUROFER) ha chiesto che vengano intensificati gli sforzi del Forum globale sulla capacità siderurgica in eccesso (Global Forum on Steel Excess Capacity), i cui membri si sono riuniti questa settimana.
«L'industria siderurgica dell'UE ha già ridotto la sua capacità siderurgica di oltre 22 milioni di tonnellate negli ultimi dieci anni» ha affermato Axel Eggert, direttore generale di EUROFER. Allo stesso tempo, tuttavia, «altre regioni hanno continuato a installare nuove capacità orientate all'esportazione di cui il mondo semplicemente non ha bisogno».
EUROFER ha sottolineato che sia le economie sviluppate sia quelle in via di sviluppo stanno facendo i conti con un calo della domanda del10-11% a causa della pandemia di coronavirus. Per quest'anno l'associazione prevede un calo della domanda globale di acciaio pari al 6%.
«Il mercato dell'UE è stato colpito molto più gravemente di altri dalla crisi, a seguito delle già deboli condizioni di mercato del 2019 – ha continuato Eggert –. Dopo l'improvviso crollo della domanda di acciaio nell'UE, la produzione siderurgica è stata drasticamente ridotta, di circa il 28% da metà marzo ad oggi, mentre allo stesso tempo le offerte a basso costo provenienti da paesi terzi stanno deprimendo i prezzi mettendo a repentaglio qualsiasi ripresa sostenibile. La depressione della domanda ha aggravato il problema esistente dell'eccesso di capacità globale». Eggert si è scagliato contro la Cina, colpevole di aver «continuato ad aumentare la produzione». Per questi motivi «EUROFER, insieme alle industrie siderurgiche regionali, chiede ai governi di intensificare i lavori del GFSEC».
EUROFER ha chiesto un attento monitoraggio dell'evoluzione della sovraccapacità globale alla luce della domanda riscontrata in ogni regione e ha auspicato il ritorno della Cina al tavolo del Forum. La Cina, che rappresenta oltre il 50% della capacità e della produzione mondiale di acciaio, ha abbandonato il GFSEC alla fine del 2019.
Stefano Gennari