L'associazione dei produttori siderurgici europei (EUROFER) ha accolto con favore la decisione della Commissione europea di istituire dazi antidumping definitivi sui prodotti piani laminati a caldo in acciaio inox provenienti da Taiwan, Cina e Indonesia. Ciononostante, secondo la stessa associazione, «la Commissione deve applicare integralmente le norme in materia di scambi», in conformità con «lo spirito e le intenzioni degli strumenti di difesa commerciale dell'UE rivisti e adottati dal Parlamento europeo e dal Consiglio nel 2018».
Axel Eggert, direttore generale di EUROFER, ha affermato che «Indonesia, Cina e Taiwan hanno un problema strutturale di sovraccapacità» e che «il loro dumping ha gravemente danneggiato i produttori europei di acciaio inossidabile». Le misure appena applicate «sono necessarie», tuttavia, ha continuato Eggert, «non disapplicando la regola del dazio inferiore, la Commissione europea non è riuscita ad applicare completamente le norme riviste sugli strumenti di difesa commerciale (Trade Defence Instruments – TDI). Deve farlo senza inibizioni se vuole affrontare efficacemente le distorsioni commerciali dei paesi terzi e salvare l'industria dell'UE e i relativi posti di lavoro». Contro la Cina e l'Indonesia sono stati applicati dazi compresi tra il 9,2% e il 19%, nonostante, ha sottolineato Eggert, i margini di dumping si attestassero tra il 17,7% e il 106,5%.
Secondo EUROFER l'indagine aperta di recente sulle importazioni di piani laminati a freddo in acciaio inox provenienti da Indonesia e India rappresenta «un'altra opportunità per applicare nel modo corretto le regole sul commercio e inviare il giusto segnale ai produttori di paesi terzi e ai loro governi che ignorano deliberatamente le regole del WTO e continuano a costruire sovraccapacità».
Ora che sono state imposti dazi sui laminati a caldo inox provenienti da Taiwan, Cina e Indonesia, EUROFER auspica che la Commissione «rimanga vigile in relazione a qualsivoglia tentativo di elusione e assorbimento».