EUROFER: azione urgente per salvare l’industria siderurgica europea

mercoledì, 16 ottobre 2024 16:24:48 (GMT+3)   |   Istanbul

Con una lettera inviata ai capi di Stato e di governo degli stati membri dell’Unione Europea, la European Steel Association (EUROFER), per conto degli amministratori delegati di Tata Steel Netherland, Arvedi, ArcelorMittal Europe, Aperam, Riva Stahl, Voestalpine Steel Division e Salzgitter AG ha invitato il Consiglio europeo a prendere in considerazione – durante la riunione informale dei ministri del commercio del 17-18 ottobre – alcune questioni che l’industria siderurgica della regione sta attualmente affrontando.

Secondo la lettera, l’industria siderurgica europea, che è una parte indispensabile di molte catene di valore fondamentali dell’UE, sta attraversando la peggiore crisi finanziaria ed economica dal 2009. Ciò è dovuto da un lato all’impatto dell’overcapacity sul mercato globale dell’acciaio che continua il suo effetto distruttivo – nel 2023 è stata pari a 551 milioni – e dall’altro al commercio sleale, che peggiora le conseguenze della già tenue domanda di acciaio e degli elevati prezzi dell’energia nell’Unione Europea. Senza misure urgenti, per la maggior parte degli stati membri dell’UE sarà difficile far sì che la propria industria siderurgica rimanga sostenibile e resiliente per poter portare a termine i progetti di decarbonizzazione entro il 2030 e oltre.

La produzione di acciaio dell’Unione Europea si è ridotta del 30% dal 2008, ammontando a 126 milioni di tonnellate nel 2023, mentre i tassi di sfruttamento della capacità sono recentemente scesi a livelli minimi e insostenibili, pari al 60%.

Tenendo conto del fatto che un piano d’azione per l’acciaio nell’ambito del Clean Industrial Deal deve comprendere sia misure di emergenza che una soluzione strutturale all’impatto disastroso dell’overcapacity globale e del commercio sleale sul mercato siderurgico dell’UE, EUROFER ha invitato i funzionari governativi a sostenere e approvare con urgenza misure volte a rafforzare l’applicazione assertiva degli strumenti europei di difesa del commercio per interrompere le pratiche sleali e l’elusione dei dazi, nonché una soluzione strutturale per fermare definitivamente le conseguenze ancora visibili e in peggioramento dell’eccesso di capacità. Inoltre, le attuali misure di salvaguardia andrebbero sostituite da un regime tariffario più solido, da un miglioramento del meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM) per preservare le esportazioni di acciaio dell’Unione Europea, da una riduzione dei costi dell’elettricità per le industrie ad alta intensità energetica e da una garanzia di accesso alle materie prime mantenendo al contempo il rottame all’interno dell’UE, e infine dalla creazione di mercati guida per stimolare la domanda di acciaio verde in Europa.


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