Nel mese di maggio una serie di fattori negativi ha influenzato negativamente la domanda di tondo in Egitto, portando al minor tasso di consumo mensile registrato negli ultimi dieci anni. Secondo i dati ufficiali, l'Egitto ha consumato solamente 312.000 tonnellate di tondo per cemento armato, dato in flessione del 35% su base annua e del 31% su base mensile. Ad aprile, l'Egitto aveva consumato 452.800 tonnellate di tondo.
Secondo un produttore locale le cause che hanno portato ad un così basso consumo di tondo risiedono nella pandemia di coronavirus, nel divieto delle licenze di costruzione (fatta eccezione per progetti governativi o progetti di grande entità) e nelle difficoltà legate ai flussi di cassa.
Il basso consumo interno di tondo influenza negativamente le attività di produzione delle acciaierie. Si stima un tasso di utilizzo medio della capacità intorno al 40%, a fronte di una capacità installata mensile di 1,25 milioni di tonnellate. Se la domanda non dovesse migliorare, il consumo totale di tondo nel 2020, basandosi sui volumi dei primi cinque mesi dell'anno, potrebbe aggirarsi attorno ai 6 milioni di tonnellate. Nei due anni precedenti la cifra ammontava a circa 7,4 milioni di tonnellate. La capacità totale installata in Egitto si attesta a circa 15 milioni di tonnellate l'anno.
In questa situazione negativa le importazioni hanno un impatto pressoché nullo in virtù del dazio del 25% in vigore sull'import di tondo. Di recente, il governo egiziano ha imposto una tariffa addizionale del 10% sull'import di acciai finiti, scoraggiando ulteriormente il ricorso all'import.