Un dirigente di Vale ha riferito alle autorità che il consiglio esecutivo della società era a conoscenza dei problemi di sicurezza riguardanti la diga di Feijão a Brumadinho, crollata lo scorso 25 gennaio. Secondo quanto riportato dai media, il dirigente, la cui identità non è stata resa pubblica, aveva discusso la questione con dirigenti di livello più elevato. Il consiglio di Vale sarebbe stato quindi consapevole dello scarso livello di sicurezza della diga.
Gli inquirenti hanno già accertato lo scambio di e-mail tra i lavoratori di Vale e gli operai di TUV SUD, società incaricata di attestare la sicurezza della diga, dalle quali è emerso che Vale sapeva dei problemi della struttura.
Ad inizio febbraio, Reuters aveva riferito che alcuni documenti interni alla società parlavano di “un elevato rischio di crollo”. Inoltre, i procuratori federali hanno chiesto al tribunale l'arresto del direttore della divisione materiali ferrosi e carbone di Vale, Peter Poppinga. La richiesta è stata negata.
Nel corso di questa settimana, un tribunale brasiliano ha concesso a Vale cinque giorni per provare che la società sta adottando le misure provvisorie proposte dai pubblici ministeri e dallo stato del Minas Gerais attraverso un’azione giudiziaria. Vale rischia di vedersi comminare una sanzione giornaliera da 1 milione di real (268.129 dollari) in caso di mancata attuazione di tali misure.
1 USD = 3,73 BRL (27 febbraio)