«Spiace vedere che all'interno di un decreto che si chiama 'Sostegni' sia stato inserito un provvedimento che di sostegno non ha proprio nulla sia per le imprese che per i cittadini. Nonostante le proteste di gran parte del mondo economico e le proposte sul tavolo di soluzioni alternative che noi per primi abbiamo suggerito, il Governo ha deciso di non ascoltare nessuno, mettendo così di fatto un'ipoteca sui cantieri del Superbonus 110%». Così Gabriele Buia, Presidente dell'Ance, l'associazione italiana dei costruttori edili, ha commentato il testo del Decreto Sostegni ter 2022 che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 27 gennaio scorso e che prevede tra le altre cose nuovi ristori a fondo perduto e misure contro il caro bollette. Tra le novità, c'è però anche la stretta alla cessione del credito per i bonus casa e il superbonus, che ha provocato una pioggia di proteste negli ultimi giorni. In particolare, secondo l'articolo 28 del decreto, dal 7 febbraio di quest'anno il credito d'imposta previsto sulle agevolazioni per chi ristruttura e riqualifica dal punto di vista energetico gli immobili può essere ceduto (o richiesto come sconto in fattura) una sola volta. L'obiettivo della norma è evitare il meccanismo, molto diffuso, dello scambio fatture per lavori mai eseguiti. Ma, se l'obiettivo è buono (evitare frodi e speculazioni), per Buia «i nuovi vincoli alla cessione dei crediti per gli interventi derivanti dai bonus edilizi, come segnalato da tutti gli operatori economici, compresa l'Abi, avranno un impatto pesantissimo sui lavori in corso, con il rischio di creare migliaia di contenziosi e di bloccare interventi già avviati con gravi ripercussioni sociali ed economiche per famiglie e imprese».
Il presidente dei costruttori ha fatto dunque appello al parlamento «perché corregga al più presto questa stortura che rischia di mettere a repentaglio la ripresa economica: non è cosiì che si combattono le frodi. Serve una qualificazione delle imprese e la tracciabilità delle operazioni altrimenti finiamo solo con il penalizzare le imprese e i cittadini onesti».