Nel secondo trimestre dell’anno finanziario 2019-20, la società siderurgica indiana Tata Steel h prodotto 4,5 milioni di tonnellate di acciaio grezzo, il 4,6% in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Le vendite di acciai finiti sono invece diminuite del 4,2% a 4,14 milioni di tonnellate a causa di una debole attività economica e d’investimento, alla scarsa domanda nel paese e ai monsoni. «Una volta terminata la stagione dei monsoni – sostiene Tata – il sentiment di mercato migliorerà, portando ad una crescita del consumo e della domanda».
Nello stesso periodo, l’output di acciaio grezzo da parte degli stabilimenti europei di Tata è salito dell’1,6% a 2,46 milioni di tonnellate, mentre le vendite di acciai finiti si sono attestate a 2,28 milioni di tonnellate, lo 0,4% in più su base annua.
Nei primi sei mesi dello stesso anno finanziario Tata Steel ha invece raggiunto i 9 milioni di tonnellate di produzione di acciaio grezzo riportando una crescita del 13,2%. Le vendite di finiti sono invece ammontate a 8,1 milioni di tonnellate, il 5,7% in più rispetto al primo semestre dell’anno precedente.
L’acciaio grezzo prodotto da parte degli asset europei nel primo semestre non ha superato i 5,11 milioni di tonnellate (-2,5% su base annua), mentre le vendite hanno registrato un calo del 3,8% – sempre su base annua – attestandosi a 4,54 milioni di tonnellate.
«La domanda siderurgica apparente rimane debole – commenta la società indiana –, pesando sui prezzi dell’acciaio. Sebbene le differenze regionali dei prezzi spot si siano assottigliate a partire da metà luglio grazie ad una diminuzione dei prezzi del carbone da coke e del minerale di ferro, nei prossimi mesi si registreranno ulteriori miglioramenti. L’industria siderurgica europea continua ad affrontare difficili condizioni di mercato come la scarsa domanda provocata dalla Brexit e i conflitti commerciali».