Nell’ambito del DIM (Danieli InnovAction Meeting), che – come già riportato da SteelOrbis – si sta svolgendo in questi giorni a Buttrio, in provincia di Udine, si è anche parlato dell’utilizzo del nucleare come fonte di energia pulita per la produzione di acciaio, a complemento delle energie rinnovabili in un’ottica di transizione ecologica.
«Sostituire il carbone è molto difficile senza tanta energia, probabilmente le rinnovabili non sono sufficienti tutte insieme. Il nucleare è una delle risorse che abbiamo, e […] speriamo che in futuro un’acciaieria possa essere addirittura integrata con una mini centrale nucleare per dargli l’energia che serve per decarbonizzare», ha spiegato Giacomo Mareschi Danieli, CEO di Danieli S.p.A.
Il nucleare come fonte alternativa, dunque, nel percorso di decarbonizzazione della siderurgia. L’ipotesi ha accolto anche il favore del ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin, di Confindustria e delle amministrazioni regionali.
Sul tema decarbonizzazione si è espresso anche Alessandro Brussi, presidente ad interim del Gruppo Danieli, sottolineando che vista l’attuale scarsità di rottame per gli approvvigionamenti, è importante avere a disposizione materie prime alternative da utilizzare per alimentare i forni elettrici ad arco, come ad esempio il ferro preridotto.