A causa della carenza di carbone su tutto il territorio, Coal India Limited (CIL) ha deciso di sospenderne la vendita sul mercato a pronti tramite asta telematica. Nel comunicato diffuso oggi, martedì 26 ottobre, l’azienda, che è gestita dallo stato e rappresenta oltre l'80% delle forniture nazionali, ha specificato che venderà solo alle società che producono energia termoelettrica.
Questa decisione limiterà la vendita del combustibile alle aziende di altri settori, come quello siderurgico, del cemento o dei fertilizzanti, a quanto stabilito dai loro contratti di fornitura a lungo termine, rendendo impossibile acquistare quantità aggiuntive per far fronte a eventuali incrementi della domanda.
«Considerata la scarsa disponibilità di carbone – ha spiegato CIL in una nota diretta alle sue filiali che si occupano delle attività estrattive –, daremo la priorità alle centrali termoelettriche affinché possano ripristinare le loro scorte. Fino a quando la situazione non si sarà stabilizzata, le aziende che si occupano della vendita di carbone sono caldamente invitate a interrompere qualsiasi asta telematica, con la sola eccezione di quelle che vedono coinvolte l’industria energetica. Quando, e si prevede entro breve, le riserve di carbone per le centrali termoelettriche saranno su livelli accettabili, riprenderemo a servire normalmente anche altri settori»
Nel periodo aprile-settembre 2021, la quantità di carbone acquistato dalle industrie indiane (settore energetico escluso) è ammontata a 18 milioni di tonnellate, il 37% in più su base annua.