La Confederazione delle Industrie Indiane (CII), il più alto organo di rappresentanza industriale del Paese, ha chiesto l'intervento del governo per sostenere l'industria siderurgica interna colpita dalla pandemia di coronaviurs.
Le misure suggerite comprendono il divieto di importazione di alcuni prodotti siderurgici e il divieto d'esportazione di materie prime per la produzione di acciaio. Per garantire la disponibilità di materie prime ai produttori di acciaio del paese, la CII ha richiesto l'azzeramento dei dazi all'import di materie prime essenziali, quali coking coal, ferroleghe, zinco e calcare metallurgico.
Al fine di limitare le interruzioni della catena di approvvigionamento, l'ente industriale ha suggerito che le autorità portuali riducano le tasse portuali sia per l'import sia per l'export e che non vi siano restrizioni alla movimentazione interna delle merci, riducendo la congestione nei porti e suggerendo sdoganamenti 24 ore su 24 (che eviterebbero la detenzione di container e i relativi oneri di affitto).
La CII ha chiesto che al settore siderurgico venga assegnato lo "status di infrastruttura", che consentirebbe all'industria di beneficiare prontamente del credito a lungo termine a condizioni agevolate presso gli istituti di credito. La Confederazione ha affermato inoltre che «con il rallentamento di tutte le attività economiche a causa del lockdown nazionale, l'industria siderurgica rischia di subire un enorme calo delle vendite a lungo termine con forte stress per i margini di profitto. Le attività sono in difficoltà a pagare i debiti e non saranno in grado di eseguire piani aziendali né di espandersi». La CII ritiene che i suoi suggerimenti, se applicati, permetteranno all'industria siderurgica indiana di sopravvivere.