Comitato materie prime di IREPAS: la Cina ha sostenuto la domanda

martedì, 22 settembre 2020 11:08:38 (GMT+3)   |   Istanbul
       

Con l'inizio della pandemia i prezzi, la domanda e la raccolta di rottame sono «crollati» in tutto il mondo, tuttavia l'interruzione delle attività di raccolta ha pesato sulla siderurgia in alcune regioni del globo più che in altre. Lo ha affermato Jens Björkman di Stena Metal International, intervenendo nel corso dell'evento "SteelOrbis 2020 Fall Conference & 83rd IREPAS Meeting", tenutosi ieri 21 settembre per la prima volta in forma virtuale. Björkman, che è anche presidente del comitato "fornitori di materie prime" di IREPAS, ha sottolineato che nell'Europa settentrionale il lockdown è stato meno stringente che nei paesi del Sud Europa, pertanto parte delle aziende nel settore delle materie prime si è rivolta alle acciaierie del Nord. Dopo l'impatto subìto inizialmente, i prezzi del rottame sono rimasti grossomodo stabili a partire da aprile. Björkman ha ricordato che i prezzi del rottame erano leggermente al di sotto dei 300 $/t prima della pandemia e che successivamente erano scesi a circa 220 $/t, mentre ora sono tornati più o meno ai livelli di partenza. Questo è dovuto in larga parte alla forte domanda cinese di materie prime e semilavorati, che il paese asiatico ha importato da un gran numero di paesi. Negli ultimi mesi, inoltre, l'indebolimento del dollaro ha contribuito a sostenere i prezzi del rottame

Parlando dei possibili effetti dei risultati delle elezioni presidenziali negli USA, Björkman ha affermato che «ciò che è importante per il mercato del rottame sono gli investimenti in nuovi forni fusori e questi progetti di crescita della capacità non possono dipendere da una presidenza». Pertanto, il presidente del comitato fornitori di materie prime non prevede conseguenze sull'industria siderurgica legate ai risultati elettorali, fatta eccezione per qualche possibile differenza nel modo in cui vengono condotti gli scambi. 

Riguardo alla trasformazione della Cina in importatore netto, Björkman sostiene che probabilmente in futuro si ridurranno le frizioni commerciali tra il paese e gli USA in tema di acciaio. Allo stesso tempo, l'incremento della capacità siderurgica al di fuori della Cina, ossia principalmente nei paesi dell'ASEAN, desta maggiori preoccupazioni.

Björkman infine si è detto ottimista riguardo all'andamento della domanda nei prossimi mesi, nonostante l'incertezza data dalla possibilità che vengano adottate nuove misure di contenimento della diffusione del Covid-19. Il presidente del comitato materie prime di IREPAS ha concluso che dopo una «fase shock» iniziale molti operatori sono rimasti «sorpresi dai lati positivi»: nonostante alcune aziende siano in difficoltà, «in numerosi casi gli affari sono andati meglio di quanto ci si aspettasse». 


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