Le acciaierie indiane hanno iniziato a ritirare le proprie offerte per l'export di coils laminati a caldo (HRC). Queste erano state presentate prima del 23 maggio, ossia prima dell'imposizione da parte del governo di una tassa del 15% sulle esportazioni di acciai finiti. Secondo quanto riferito a SteelOrbis, i venditori stanno negoziando clausole penali in base ai quali i contratti sono stati sottoscritti ma non possono essere eseguiti.
Non si dispone dei volumi precisi per i quali le offerte sono state ritirate poiché gli esportatori non sono disposti a divulgare «dettagli sensibili», ha spiegato una fonte. Tuttavia, secondo le stime del settore, sono 100.000-150.000 le tonnellate di offerte che sarebbero state ritirate dopo l'imposizione della tassa.
«Siamo completamente all'oscuro del destino dei contratti di esportazione già eseguiti ma non consegnati – ha commentato il rappresentante di un'acciaieria privata indiana –. Non abbiamo idea di dove le lettere di credito siano state eseguite dagli acquirenti. In queste circostanze, non c'è altra alternativa che ritirare le offerte presentate la scorsa settimana agli acquirenti nell'Ue e nel Golfo Persico».
Il funzionario di un'acciaieria con sede nell'est dell'India ha affermato di aver già ricevuto una lettera di credito irrevocabile da una società di trading con sede nell'Ue, per una spedizione di HRC nel mese di luglio, aggiungendo che non vi è alcuna possibilità di modificare né il prezzo né i termini di consegna. L'unica opzione è negoziare le penalità con l'acquirente «in buona fede».
La stessa fonte ha affermato che «non si capisce perché un cliente dovrebbe accettare un prezzo più alto a causa della nuova imposta in un momento in cui i compratori in tutta l'Ue preferiscono rimandare gli ordini in previsione di ulteriori cali di prezzo».