Secondo un nuovo rapporto pubblicato dalla China Iron and Steel Association (CISA) sono diversi i fattori cui gli operatori del mercato cinese degli acciai finiti dovranno prestare attenzione nel prossimo periodo.
Prima di tutto, a maggio le scorte di acciai finiti sono diminuite: a fine mese ammontavano a 13,47 milioni di tonnellate, evidenziando un calo di 2,15 milioni di tonnellate (-13,75%) rispetto a fine aprile. Durante giugno le stesse sono invece aumentate di 160.000 tonnellate raggiungendo 13,63 milioni di tonnellate al 14 del mese (+1,17% rispetto a fine maggio). Le diminuzioni, secondo l’associazione dei siderurgici cinesi, influenzeranno negativamente i prezzi dei finiti in futuro.
Secondariamente, la produzione cinese di acciaio grezzo è ammontata a 2,8743 milioni di tonnellate in maggio, crescendo dell’1,4% rispetto ad aprile. La CISA sostiene che l’elevato volume di output eserciterà una pressione negativa sul mercato dei prodotti finiti e costringerà le acciaierie a prestare maggiore attenzione alle produzioni.
In terzo luogo, il China Iron Ore Price Index (CIOPI) è cresciuto del 50,88% da inizio anno e del 6,68% rispetto allo scorso mese, attestandosi a 104,15 $/t lo scorso 17 di giugno. L’indice CSPI relativo agli acciai piani ha registrato un aumento dell’1,64% da inizio anno, tuttavia è calato del 2,0% su base mensile. I rapidi aumenti del prezzo di importazione del minerale hanno influenzato negativamente la redditività dei produttori.
Infine, la Cina ha esportato 5,74 milioni di tonnellate di prodotti finiti nel maggio di quest’anno, dato in calo di 1,14 milioni di tonnellate (-16,6%) rispetto allo stesso mese del 2018. I siderurgici cinesi potrebbero faticare a mantenere la loro quota sul mercato globale a causa dell’intensificarsi degli scontri commerciali tra USA e Cina.
Nel rapporto della CISA si legge in conclusione che nel prossimo periodo i prezzi degli acciai finiti non dovrebbero registrare aumenti significativi in Cina ma, piuttosto, seguire un andamento altalenante.