La Cina vieterà l'importazione di tutti i rifiuti solidi a partire dal 2021, per motivi di protezione ambientale. Lo ha dichiarato questa settimana Liu Youbin, portavoce del Ministero cinese dell'Ecologia e dell'Ambiente. La decisione non influirà sulle importazioni di rottami ferrosi, materia prima per la produzione dell'acciaio. Nel periodo gennaio-maggio di quest'anno, la Cina ha importato 3,226 milioni di tonnellate di rifiuti solidi, dato in calo del 45,3% su base annua.
Liu ha affermato che «la Cina ha attuato a partire dal 2017 una serie di riforme che hanno portato a forti cali delle importazioni di rifiuti solidi» e che il paese ridurrà ulteriormente i volumi import nella seconda metà dell'anno in corso.
Le restrizioni all'importazione sono state applicate da luglio 2019, rallentando in modo significativo l'afflusso di rottami ferrosi in Cina. Il governo cinese emette di volta in volta quote limitate per l'importazione di rottame. Da quando sono state introdotte le restrizioni, le acciaierie cinesi che hanno forte necessità di rottame hanno sollecitato il governo a introdurre una nuova serie di standard per consentire la ripresa delle importazioni di rottami ferrosi. Soprattutto ora, dal momento che i prezzi sono più convenienti rispetto a quelli interni, a causa della debolezza della domanda nei mercati esteri per via della pandemia di COVID-19.
Sun Jiansheng, segretario generale della China Association of Metal Scrap Utilization (CAMU), ha dichiarato in una conferenza tenutasi il 18 giugno a Zhangjiagang che il tema delle importazioni di rottame ha attratto l'interesse del Ministero dell'Industria e dell'Information Technology (MIIT) e della China Iron and Steel Association (CISA). La Cina probabilmente riprenderà le importazioni di rottame dal prossimo anno. Attualmente il paese sta lavorando per fissare standard a livello nazionale per i rottami d'acciaio.