Nei primi sei mesi dell'anno le esportazioni cinesi di acciai finiti sono calate del 16,5% in termini tendenziali, fermandosi a 28,704 milioni di tonnellate. Allo stesso tempo, le importazioni nel paese sono cresciute del 26,1%, raggiungendo i 7,343 milioni di tonnellate. Lo hanno riferito le autorità doganali cinesi in data 14 luglio.
Prendendo in considerazione il mese di giugno, la Cina ha esportato 3,701 milioni di tonnellate di prodotti finiti, registrando cali del 30,3% su base annua e del 15,9% su base mensile. Le vendite dei prodotti con spedizione a giugno sono avvenute principalmente nel periodo aprile-maggio 2020, quando la pandemia ha ridotto significativamente il consumo siderurgico in paesi come il Giappone, la Corea del Sud e i paesi del Sud-est siatico, mentre ha paralizzato le attività in Europa. Il risultato è stato una riduzione delle spedizioni dalla Cina.
Nello stesso mese il paese ha importato 1,878 milioni di tonnellate di acciai finiti, ossia il 99,8% in più su base annua e il 46,72% in più rispetto al mese precedente. Questo trend segnala una forte domanda all’interno del paese e, al contrario, cattive condizioni sul mercato internazionale, che hanno spinto i principali esportatori stranieri a contendersi gli acquirenti cinesi. Questo trend sembra destinato a proseguire per tutto luglio. I trader cinesi stanno puntando a concludere degli acquisti di acciai finiti provenienti dall'estero a fronte del buon andamento della domanda locale e dei buoni margini di profitto.