Nel periodo gennaio-settembre di quest'anno, i ricavi operativi delle principali imprese siderurgiche cinesi (monitorate dalla China Iron and Steel Association) sono stati pari a 4.540 miliardi di RMB (640 miliardi di dollari), in calo del 6,87% rispetto all'anno precedente, mentre i profitti lordi sono stati pari a 28,977 miliardi di RMB (4,1 miliardi di dollari), il 56,39% in meno rispetto all'anno precedente, come annunciato dalla CISA.
Jiang Wei, vicepresidente e segretario generale della CISA, ha dichiarato che le contraddizioni della domanda e dell'offerta hanno avuto un ruolo di primo piano nell'industria siderurgica cinese. La produzione di acciaio grezzo è leggermente diminuita, mentre la domanda interna ha subito un ulteriore rallentamento rispetto alla produzione. Nei primi nove mesi di quest'anno, il consumo apparente di acciaio grezzo in Cina è sceso del 6,2% rispetto all'anno precedente. Secondo le previsioni della World Steel Association, la domanda cinese di acciaio potrebbe calare del 3% nel 2024 e dell'1% nel 2025.
Jiang Wei ha sottolineato che nell'attuale mercato dell'acciaio non si è ancora formato un nuovo equilibrio dinamico tra domanda e offerta, mentre le acciaierie sono state spinte a produrre. Tuttavia, se le acciaierie non riusciranno ad attenersi all'autodisciplina nel mantenere i tassi di utilizzo della capacità produttiva, potrebbero assistere al fenomeno «più le acciaierie producono, più perdono». La CISA ha quindi esortato le acciaierie a bloccare la produzione, adottando azioni concrete e forti per mantenere il buon funzionamento dell'industria siderurgica.