Secondo il piano proposto dal Ministero dell'Ecologia e dell'Ambiente cinese, le restrizioni alla produzione siderurgica nel periodo dal 1° ottobre 2019 al 31 marzo 2020 non saranno così rigorose come quelle dello scorso inverno. Inoltre, ai governi locali sarà ancora consentito regolare le misure in base ai livelli di emissioni delle acciaierie locali, perciò gli impianti che hanno emissioni estremamente ridotte potranno operare al 100% della loro capacità.
Le restrizioni invernali saranno in vigore in 28 città come lo scorso anno. Nelle principali città come Tianjin, Shijiazhuang, Tangshan, Handan, Xingtai e Anyang, i tassi di utilizzo non supereranno il 50%, mentre nelle altre città potranno arrivare al 70%. I governi hanno attuato le stesse misure lo scorso anno ma non sono riusciti a impedire la crescita della produzione siderurgica.
Entro la fine del 2020, circa il 60% delle acciaierie cinesi sarà costretto a soddisfare gli standard legati ai livelli di emissioni ridotti, mentre l’80% degli impianti completerà i processi di trasformazione per tali standard entro il 2025.
La notizia del possibile allentamento delle restrizioni ha influenzato il sentiment nel mercato locale. I prezzi medi del tondo e dei coils a caldo (HRC) in Cina sono scesi rispettivamente di 33 RMB/t (4,7 $/t) e di 50 RMB/t (7 $/t).