Il ministero delle Finanze cinese ha dichiarato oggi 28 aprile che, «al fine di rafforzare la sicurezza dell'approvvigionamento energetico e promuovere uno sviluppo di alta qualità», l'aliquota della tassa di importazione per tutti i tipi di carbone sarà ridotta a zero per il periodo compreso tra il 1° maggio 2022 e il 31 marzo 2023.
L'attuale dazio all'importazione sul carbone da coke e sull'antracite – in vigore dal 2014 – è del 3 per cento, mentre per altri tipi di carbone la tassa tocca un massimo del 6 per cento.
La mossa «probabilmente stimolerà le importazioni di carbone a basso costo ed eserciterà un impatto positivo sul mercato dell'acciaio», ha commentato un trader cinese interpellato da SteelOrbis. Poiché le importazioni di carbone da coke dall'Australia sono vietate in Cina, l'abbassamento della tassa di importazione avrà un impatto principalmente sulle forniture dalla Russia, che sono già le più economiche. Avrà effetto tuttavia anche sui prezzi del carbone di altre origini, come il Nord America.
Il prezzo del carbone da coke proveniente dalla Russia è già sceso nelle ultime settimane a causa delle sanzioni imposte dal mondo occidentale dopo l'invasione russa dell'Ucraina. Si prevede ora un aumento della domanda da parte dei compratori cinesi. In Cina il divario tra i prezzi del coking coal premium proveniente dal Nord America e quello del coking coal K10 proveniente dalla Russia ha raggiunto i 200-205 $/t, secondo le informazioni di SteelOrbis. Per il primo sono state riportate offerte fino a 530 $/t CFR.
Il dazio zero riguarderà il carbone classificato con i codici HS 27011100, 27011210, 27011290, 27011900 e 27012000.