In data 28 marzo il premier cinese Li Keqiang ha presieduto una riunione esecutiva del Consiglio di Stato cinese durante la quale ha annunciato una riduzione delle aliquote IVA dal 17% al 16% per l'industria manifatturiera e dall'11% al 10% per i trasporti, le costruzioni, i servizi di telecomunicazione di base e i prodotti agricoli. Il provvedimento entrerà in vigore il 1° maggio di quest'anno e, secondo le stime, porterà a una riduzione di 240 miliardi di yuan (38,2 miliardi di dollari) di entrate fiscali nel 2018.
Il premier Li ha detto che la riforma dell'IVA rappresenta un passo importante nella riforma del regime fiscale cinese.
"La riforma dell'IVA ha contribuito a ridurre l'onere fiscale complessivo delle società e a migliorare il regime fiscale. La riforma ha dimostrato di contribuire alla trasformazione e al miglioramento dell'economia, unificando la struttura fiscale e rendendo più equa la tassazione", ha affermato Li.
Questo giro di tagli alle tasse riguarderà tutte le aziende manifatturiere. Tutte le imprese registrate in Cina, siano esse joint venture o società interamente di proprietà straniera, saranno trattate allo stesso modo, ha sottolineato il premier cinese.
Gli esperti sostengono che questa riduzione delle tasse ridurrà di 25,1 miliardi di yuan il carico fiscale gravante ogni anno sull'industria siderurgica. Inoltre, le industrie a valle godranno per mezzo del taglio fiscale di un impatto positivo ancora maggiore, con conseguenze positive sull'industria siderurgica.