Jiang Li, capo analista di mercato presso la China Iron and Steel Association (CISA), ha partecipato all'ultimo webinar di SteelOrbis sugli effetti del COVID-19 per illustrare come il mercato siderurgico cinese è stato influenzato dalla pandemia di coronavirus e per condividere alcune opinioni su come si svilupperà lo stesso mercato nei prossimi mesi.
Domanda in ripresa fino a superare i livelli del 2019
A febbraio il consumo di acciaio in Cina è calato fortemente, ma a partire da marzo i principali settori di utilizzo hanno iniziato a riprendere le attività. Il miglioramento più evidente si è riscontrato nel settore immobiliare e in quello dei macchinari. Jiang Li ha affermato che, durante la pandemia, la produzione cinese di acciaio ha subito un impatto negativo inferiore rispetto alla domanda poiché il 90% dei produttori siderurgici possiede altiforni che non possono essere fermati. Di conseguenza, a febbraio il tasso di utilizzo dei produttori con altiforni è sceso all'80% o poco al di sotto, mentre le acciaierie con forni elettrici sono state costrette a ridurre la produzione al 10%. A maggio, le acciaierie integrate hanno aumentato i tassi di utilizzo fino a una percentuale di oltre il 90%, mentre i produttori con forni elettrici hanno operato al 70% della loro capacità.
Secondo la chief market analist della CISA, quest'anno gli investimenti in immobilizzazioni infrastrutturali saranno il principale motore della crescita della domanda di acciaio in Cina e si prevede che aumenteranno del 10%. «È possibile prevedere una forte crescita poiché il boom delle infrastrutture è già iniziato» ha affermato. Ciò può essere dimostrato dal forte aumento delle vendite di scavatrici, pari al 19,4% nel periodo gennaio-maggio.
Guardando al consumo settimanale di acciaio dei cinque principali prodotti in Cina, Jiang Li ha affermato che la domanda nel secondo semestre sarà migliore rispetto al primo semestre. Durante il primo semestre, le scorte di acciaio sono cresciute in modo significativo raggiungendo il livello massimo nel mese di marzo. Successivamente sono diminuite e questo trend continuerà anche per i prossimi mesi. A maggio il consumo dei principali cinque prodotti è stato più alto dell'8-10% rispetto al livello registrato lo scorso anno. Il consumo di acciaio nei prossimi mesi sarà sostenuto sia dal settore edilizio sia dal mercato automotive, che avrà modo di riprendersi ulteriormente nella seconda metà dell'anno.
Nonostante il consumo di acciaio abbia mostrato una decisa ripresa negli ultimi due mesi, i margini delle imprese di medie e grosse dimensioni sono diminuiti a causa del più rapido incremento dei prezzi del minerale di ferro rispetto a quelli dell'acciaio.
Import ed export seguiranno diversi trend
Il posizionamento della Cina sul mercato globale è cambiato quest'anno dal momento che sono calati i volumi di esportazione mentre sono cresciuto quelli di importazione. Nei primi cinque mesi del 2020 la Cina ha esportato 25 milioni di tonnellate di acciai finiti, registrando una flessione del 14% su base annua. I volumi di vendita mensili sono scesi a circa 4 milioni di tonnellate, rispetto al picco di 11 milioni di tonnellate registrati negli anni precedenti.
Jiang Li ha affermato che «per molto tempo le importazioni cinesi si sono attestate a 1 milione di tonnellate al mese. Nei primi cinque mesi di quest'anno sono aumentate di circa il 20%». Secondo i dati forniti dalla CISA, nel corso dei primi quattro mesi del 2020 le importazioni di prodotti finiti e semilavorati in Cina hanno superato gli 1,5 milioni di tonnellate al mese, mentre a dicembre 2019 e marzo 2020 la cifra ha superato i 2 milioni di tonnellate. Si prevede che le importazioni rimarranno su buoni livelli nei prossimi mesi. Le importazioni di semilavorati e coils a caldo da oggi fino alla fine dell'anno dipenderanno dal recupero della domanda di altri paesi. Nel 2019, le importazioni cinesi di acciaio sono diminuite del 6,5% su base annua a 12,304 milioni di tonnellate, mentre nel 2020 raggiungeranno probabilmente i 17 milioni di tonnellate.
Nel 2019, la Cina ha esportato 64,293 milioni di tonnellate di acciai finiti, registrando un calo del 7,3% su base annua. Si prevede che nel 2020 i volumi esportati si fermeranno a poco meno di 50 milioni di tonnellate.