China Iron and Steel Association: improbabile un aumento dei prezzi a luglio

lunedì, 29 giugno 2020 17:23:29 (GMT+3)   |   Shanghai
       

La China Iron and Steel Association (CISA) ha affermato che, nonostante il «controllo efficace» della pandemia di coronavirus e l'accelerazione della ripresa della produzione delle industrie a valle, è improbabile che i prezzi dell'acciaio in Cina aumentino in maniera significativa il prossimo mese. 
Secondo l'associazione ci sono una serie di fattori a cui gli operatori del mercato cinese degli acciai finiti dovranno prestare attenzione nel prossimo periodo.

Di positivo c'è che il livello delle scorte di acciai finiti è diminuito nell'ultimo periodo. Al 20 giugno le scorte in Cina ammontavano a 14,62 milioni di tonnellate, dato in calo di 4,44 milioni di tonnellate (-23,3%) rispetto al 10 marzo, data in cui il livello di scorte è stato il più alto registrato quest'anno. Nonostante le scorte siano diminuite rispetto al picco di marzo, sono cresciute rispetto al 10 giugno a causa del maltempo e delle inondazioni che hanno colpito varie regioni della Cina.

In secondo luogo, dall'11 al 20 giugno la produzione media giornaliera di acciaio grezzo dei membri della CISA è ammontata a 2,1423 milioni di tonnellate, risultando superiore dell'1,57% rispetto al periodo 1-10 giugno. Si prevedono conseguenze negative sull'industria siderurgica dal momento che nel frattempo la domanda non si è ancora completamente ripresa a valle.

Intanto, l'indice dei prezzi del minerale ferroso cinese (CIOPI) si è attestato a 102,52 $/t in data 12 giugno, registrando un aumento del 13,61% rispetto al 31 maggio. Il continuo aumento dei prezzi per l'import di minerale di ferro avrà un impatto negativo sulla redditività delle imprese siderurgiche, ha affermato la CISA.

Il 13 maggio le Nazioni Unite hanno pubblicato un rapporto sulla situazione economica mondiale, prevedendo che l'economia globale subirà una contrazione del 3,2% quest'anno, ovvero la maggiore dal 1930. Da ciò la CISA deduce che vi sarà un calo della domanda di acciaio a livello globale e dunque minori opportunità per l'export cinese in futuro. 

Secondo un rapporto pubblicato dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico il 10 giugno, l'economia globale dovrebbe contrarsi del 6% nel 2020, con conseguenti riduzione della domanda di acciaio nel mercato internazionale e calo delle importazioni di acciai finiti provenienti dalla Cina.

Secondo la CISA è improbabile che nel paese asiatico i prezzi degli acciai finiti continuino la loro tendenza al rialzo a causa dell'avvicinarsi della tradizionale bassa stagione.


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