Secondo quanto riportato da Reuters, che ha ripreso un documento aziendale interno di Vale, il produttore minerario brasiliano era a conoscenza della situazione ad alto rischio di crollo della diga di Brumadinho. Secondo il documento, Vale era stata informata del rischio già lo scorso anno.
Il crollo della diga di minerale di ferro dello scorso 25 gennaio ha causato finora la morte di 165 persone, ma il numero delle vittime è destinato ad aumentare dal momento che le probabilità di trovare superstiti tra le persone che tutt’oggi mancano all’appello sono scese praticamente a zero.
Il documento interno di Vale, datato 3 ottobre 2018, riferisce che la diga di Brumadinho aveva il doppio delle possibilità di collassare rispetto al livello massimo di rischio tollerato dalle linee guida interne. Tuttavia, a fine 2018 un revisore esterno aveva dichiarato sicura la diga.
Vale ha dichiarato che il documento, noto come “Risultati della gestione dei rischi geotecnici”, include l’opinione di ingegneri esperti, a cui è richiesto di lavorare attraverso un procedimento rigoroso nel caso in cui rilevino dei rischi. La società ha inoltre riferito di aver assunto numerosi esperti attraverso il suo consulente legale Skadden, Arps, Slate, Meagher & Flom LLP, per valutare le cause tecniche del disastro.
Tra gli esperti sono presenti professori presso l’università dell’Alberta, della Johns Hopkins University e dell’università del Queensland, nonché Geosyntec Consultants.