Secondo quanto riportato dalla stampa, il CEO di Ternium Máximo Vedoya ha dichiarato che l’accordo stipulato tra Messico e Stati Uniti che riguarda la decisione di escludere il Brasile dalle sanzioni della Sezione 232 ha preservato il 40% delle sue esportazioni di acciaio.
«Moltissime esportazioni messicane (di prodotti siderurgici) verso gli Stati Uniti sono state sanzionate», riporta il quotidiano messicano El Universal citando le parole di Vedoya, che ha parlato in qualità di presidente della Cámara de la Industria de Transformación de Nuevo León (CAINTRA).
Il 10 luglio scorso la Casa Bianca ha annunciato un accordo con il Messico per imporre un dazio del 25% sulle esportazioni di prodotti siderurgici la cui materia prima non sia stata fusa o colata nei territori facenti parte dell’Accordo Stati Uniti-Messico-Canada, nell’ambito della Sezione 232 della legge sull’espansione commerciale del 1962.
Il giorno dopo, il presidente del Messico Andrés Manuel López Obrador ha dichiarato in una conferenza: «è stato concordato che il Brasile avrà un trattamento speciale per quanto riguarda le importazioni di acciaio».
In seguito, il Ministero messicano degli Affari Esteri ha riferito tramite l’agenzia federale in un comunicato stampa che «è stato firmato un accordo con gli Stati Uniti per progettare un meccanismo che escluda l’acciaio brasiliano trasformato in Messico dall’applicazione di dazi; cioè, i requisiti che riguardano la fusione non verranno applicati ai prodotti che arrivano dal Brasile».
L’accordo aiuterà il Messico a rispettare una regola che entrerà in vigore nel 2027, la quale prevede che, per rimanere esente da dazi, tutto l’acciaio della regione facente parte dell’Accordo Stati Uniti-Messico-Canada, dev’essere fuso e colato all’interno di uno di questi tre paesi.
Sebbene il governo messicano non abbia menzionato le società coinvolte, gli addetti ai lavori sanno che il principale beneficiario dell’accordo con il Brasile sarà Ternium, poiché importa l’acciaio dalle sue controllate nel paese.
In più di un’occasione, l’amministratore delegato e presidente dell’azienda siderurgica americana Cleveland-Cliffs Lourenco Goncalves ha espresso il proprio disappunto riguardo alle importazioni di Ternium dal Brasile.
Intanto, in Messico, gli imprenditori del settore si sono detti preoccupati perché non sono a conoscenza dell’entità dell’accordo: non sanno, infatti, se quest’ultimo varrà in generale per l’intera industria o sarà solo una concessione per Ternium.
Secondo El Universal, Vedoya ha elogiato la decisione di escludere il Brasile perché «molti prodotti messicani che venivano esportati negli Stati Uniti partono da questo semilavorato (l’acciaio brasiliano), perché non viene prodotto in Messico».