BIR: le politiche in Cina porteranno a un aumento dei prezzi globali del rottame

venerdì, 04 giugno 2021 17:04:38 (GMT+3)   |   Istanbul
       

Il quattordicesimo piano quinquennale cinese, con il quale la Cina punta a ridurre la produzione siderurgica e ad incrementare la produzione da forno elettrico, è stato uno dei principali temi affrontati durante l'ultima World Recycling Convention del Bureau of International Recycling (BIR), tenutasi online il 1° giugno. 

Jiak Lim, senior trader di Zhejiang Metals and Materials, con sede a Singapore, ha affermato che il motivo per cui il Giappone e la Corea del Sud sono emersi come principali fornitori di rottame in Cina risiede nei tempi di consegna relativamente brevi. Inoltre, molte delle grandi aziende giapponesi hanno aperto uffici in Cina. Jiak Lim ha consigliato ai potenziali esportatori in Cina di concentrarsi inizialmente su P&S e frantumato in container da 20 piedi, in modo da soddisfare facilmente i requisiti per le spedizioni nel paese. Il senior trader ha previsto che le politiche cinesi volte a ridurre le emissioni di carbonio determineranno un incremento dei prezzi del rottame a livello globale.

La domanda cinese di rottame dovrebbe aumentare di 20 milioni di tonnellate quest'anno e alcuni esperti prevedono che le importazioni annuali del paese aumenteranno fino a raggiungere circa 10 milioni di tonnellate.

Tom Knippel della statunitense SA Recycling e Denis Reuter della tedesca TSR Recycling GmbH & Co. KG hanno affermato che la produzione di prime scrap negli USA e in Europa è diminuita in modo significativo a causa dei problemi di produzione nel settore automobilistico. Per quanto riguarda le preoccupazioni in merito alle modifiche proposte ai regolamenti di spedizione dell'UE, Reuter ha affermato che queste potrebbe limitare le esportazioni di materiali designati come "rifiuti" a quegli impianti che operano in ampia conformità con gli standard sanitari e ambientali dell'Ue. «Io non credo che sarà realistico assistere a un divieto totale delle esportazioni dall'Ue» ha aggiunto. Gregory Schnitzer, presidente della BIR Ferrous Division, ha affermato che «la radice del problema consiste nel fatto che i rottami di acciaio sono rientrati nella definizione di "rifiuto" in Europa, quando in realtà si tratta di una materia prima riciclata». 


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