Edwin Basson, direttore generale di worldsteel, ha aperto il 51° meeting annuale dell'associazione ricordando che cinquant'anni fa i membri della World Steel Association erano 20 e rappresentavano soltanto il 27% della produzione siderurgica mondiale, cioè 493 milioni di tonnellate; oggi, invece, worldsteel conta 163 membri che insieme rappresentano l'85% della produzione mondiale, per oltre 1,6 miliardi di tonnellate. Basson ha evidenziato come nessuno dei membri fondatori dell'associazione esista ancora con lo stesso nome, essendo stati tutti incorporati in altre società attraverso fusioni o acquisizioni. Secondo il direttore generale di worldsteel, questa è la prova che l'industria siderurgica è a proprio agio con il processo di cambiamento. Secondo Basson, l'industria siderurgica mondiale può continuare a guardare al futuro con fiducia, specialmente dopo essere emersa dalla crisi finanziaria, grazie alla quale ha imparato anche a fare i conti con una maggiore volatilità. Inoltre, il consolidamento ha contribuito ad una sua maggiore sostenibilità.
Basson ha affermato che tra le sfide del domani vi è la necessità per l'industria siderurgica di concentrarsi sul valore piuttosto che sui volumi; un approccio che era stato adottato prima dell'entrata in scena della Cina e che ora sta tornando ad essere d'attualità.
Basson ha inoltre sottolineato il fatto che ad un maggior recupero dell'acciaio corrisponde una minor necessità di nuova capacità produttiva, anche se ciò implica la necessità di adattarsi ad un modello di crescita più lenta. Secondo il direttore generale di worldsteel, la ricerca di nuovi prodotti è fondamentale per l'industria siderurgica, ed è essenziale anche una più stretta collaborazione con i clienti.