Barbara Beltrame: per la ripresa necessario puntare su Industria 4.0 e promozione del Made in Italy

martedì, 27 ottobre 2020 16:00:51 (GMT+3)   |   Brescia
       

«A differenza della crisi del 2008, l'emergenza sanitaria ha colpito primariamente l'economia reale, incidendo direttamente sul rapporto tra domanda e offerta e rendendo evidenti le carenze strutturali dei singoli paesi». Lo ha dichiarato Barbara Beltrame, vice presidente per l'Internazionalizzazione di Confindustria, intervenendo al XIII Forum Economico Eurasiatico svoltosi il 22-23 ottobre a Verona. «Per tornare rapidamente alla crescita economica e ad un commercio internazionale prospero – ha continuato Beltrame – è quindi necessario identificare gli asset strategici nazionali e, nel caso del modello italiano, supportare la promozione estera del Made in Italy e avviare una politica di investimento a sostegno dell'Industria 4.0». Sul tema della trasformazione delle imprese in chiave 4.0, Barbara Beltrame ha aggiunto che «deve essere stimolata da investimenti pubblici per realizzare reti e infrastrutture intelligenti e da agevolazioni e incentivi a favore di programmi di Ricerca & Sviluppo & Innovazione nazionali e internazionali. La digitalizzazione e l'innovazione tecnologica del sistema produttivo, in linea con la politica verde, rappresentano i più importanti driver di crescita delle imprese per i prossimi decenni. Per questo, rilanciare Industria 4.0 è fondamentale per sostenere produttività, occupazione, formazione, in un'ottica di sostenibilità ambientale, sociale ed economica».

Nella stessa occasione Emma Marcegaglia, presidente e amministratore delegato di Marcegaglia Holding, ha affermato che «è molto importante che i governi ma anche le varie istituzioni e gli imprenditori stessi ragionino su come riattivare la crescita nel medio lungo termine». Secondo Marcegaglia, i problemi da affrontare contemporaneamente sono «una recessione globale profonda» e «un processo di cambiamento profondo del modo di fare impresa, con il digitale, la sostenibilità, il cambio delle catene del valore. Questo porta a cambiamenti significativi del mercato del lavoro». Di conseguenza, «serve un mix di politiche da portare avanti insieme. Non bisogna fare l'errore di mantenere delle attività o delle divisioni aziendali che non hanno più un futuro. Non bisogna mantenere posti di lavoro che sono fittizi». Per farlo, ha aggiunto, «servono ammortizzatori sociali perché c'è un momento di transizione in cui alcune persone perderanno posti di lavoro, c'è il tema del training e del retraining e servono politiche attive del lavoro». Secondo Marcegaglia, nessun paese è in grado da solo di uscire dalla crisi attuale: «dobbiamo lavorare assieme facendolo in una logica che ci permetta un'apertura ai mercati. Se ne parlerà al G20 che l'Italia ospiterà. Evidentemente non avremo più la globalizzazione che abbiamo conosciuto in passato che è stata molto utile ma che ha anche avuto molti eccessi; è altresì importante che ogni Paese non torni alla logica del protezionismo, di chiusura, di antiglobalizzazione che corra con una visione diversa».
Marcegaglia ha infine premuto sulla necessità che il sistema scolastico e universitario trasmetta ai ragazzi «non solo competenze forti, di base, ma anche strumenti per avere la capacità forte di adattarsi, la flessibilità e la versatilità per vivere in tempi che continueranno a essere incerti».