Automotive, per EUROFER il crollo della produzione è stato del 19,5% nel 2020

venerdì, 12 febbraio 2021 17:34:26 (GMT+3)   |   Istanbul
       

Nel terzo trimestre del 2020 l'attività produttiva nell'industria automotive dell'UE ha registrato un calo per l'ottavo trimestre consecutivo, segnando una diminuzione del 10,7% su base annua. Nonostante la ripresa delle attività in seguito all'allentamento delle misure di lockdown, l'indebolimento della domanda di nuove autovetture in Europa e nei principali mercati di esportazione (USA, Cina e Turchia) ha avuto un impatto senza precedenti sulla produzione in tutti i paesi dell'UE. Lo ha affermato la European Steel Association (EUROFER) nel suo report dal titolo "Economic and Steel Market Outlook 2021-2022/Q1 2021".  

Nel documento si legge che le condizioni di mercato e la domanda di autovetture nell'UE continuano ad essere deboli a causa dell'incertezza economica, nonostante la forte ripresa dell’attività produttiva a partire dal terzo trimestre 2020. Le immatricolazioni di autovetture sono calate del 23,7% annuo nel 2020 e del 3,3% annuo a dicembre. Le immatricolazioni di veicoli commerciali hanno seguito lo stesso andamento, scendendo del 18,9% in tutto il 2020 e del 4,2% a dicembre. 

Si prevede che la domanda di nuove autovetture rimarrà molto debole quest'anno, almeno finché non miglioreranno il quadro macroeconomico e la liquidità dei consumatori. Nel 2021, a condizione che il comparto sia in grado di riportare la produzione a livelli normali, il lancio di nuovi modelli potrebbe essere un fattore di supporto, unito alle dinamiche di mercato del lavoro dal lato della domanda. Tuttavia, la debolezza della richiesta nei principali mercati di esportazione (USA, Cina e Turchia) rimarrà un problema secondo EUROFER per gli esportatori di autovetture dell’UE. 

Inoltre, non si escludono eventuali controversie per quanto riguarda i dazi statunitensi sulle importazioni di automobili e ricambi auto provenienti dall’UE. È possibile che, anche sotto la nuova amministrazione, i dazi continuino ad ostacolare la ripresa del settore. Ciò influenzerebbe in maniera negativa il mercato tedesco e dell'Europa centrale, che hanno profondi legami commerciali con la filiera dell'auto nel mercato d'oltreoceano. 

EUFOER prevede che il comparto automotive dell’UE sarà quello maggiormente colpito dai rischi legati al commercio, rispetto a tutti gli altri settori che utilizzano l'acciaio. Si stima che, nel 2020, il comparto abbia subito una flessione del 19,5%, cui seguirà un rimbalzo del 15,9% nell'anno in corso. Precedentemente, le previsioni si attestavano rispettivamente al -20,6% e +18,1%. 


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