A novembre, nonostante il giorno lavorativo in meno rispetto allo stesso mese dello scorso anno, le immatricolazioni di autovetture sono state pari a 150.587 unità, facendo registrare un incremento del 2,2%. Negli undici mesi, invece, le unità immatricolate sono ammontate a 1.775.884, vale a dire lo 0,6% in meno rispetto al periodo gennaio-novembre 2018. I dati sono stati resi noti dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Sul fronte delle alimentazioni si registra un calo a doppia cifra sia nel mese (-16,4%) che nel cumulato (-22,6%) per le vetture diesel. In flessione anche il GPL, in calo del 8,2% a novembre ma in aumento dell'8,2% negli undici mesi 2019. Buona performance per le auto a benzina, +15,1% nel mese e +25,2% nell'anno. Per il metano, aumento del 107,6% a novembre e calo del 2,4% nel cumulato. Le elettriche sono aumentate del 130,2% a novembre e del 109,9% nel cumulato. Infine, le ibride sono salite del 40,1% a novembre e del 30,7% nei primi undici mesi.
«A novembre, come nei due mesi precedenti, il mercato presenta un segno positivo - ha commentato Paolo Scudieri, presidente di ANFIA - anche se con una crescita più contenuta: considerando che dal 2015 al 2018 la media delle immatricolazioni a dicembre è stata attorno a 120.000 unità, il 2019 potrebbe chiudere a quota 1,9 milioni di nuove registrazioni. Ed in riferimento al nuovo anno ormai alle porte, ribadiamo che la proposta di tassazione delle auto aziendali in fringe benefit, nell'attuale formulazione, avrebbe un impatto negativo sul mercato, sui lavoratori e sulle imprese, inficiando l'importante funzione che il segmento delle auto aziendali in generale ha per la penetrazione sul mercato delle vetture a basse emissioni ed elettrificate».
«A nostro avviso - ha dichiarato Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto - la fotografia corretta dell'andamento di mercato è espressa dalle immatricolazioni a privati che a novembre hanno chiuso con una pesantissima flessione, quasi il 15%, rispetto a novembre dello scorso anno. Il resto, sempre a nostro avviso, è espressione di una fase complessa in cui le immatricolazioni sembrano essere governate da ragioni tecniche legate agli impegni che graveranno sul settore a partire dal target di CO2 sui volumi immatricolativi dal prossimo anno». Secondo il presidente di Federauto «è molto probabile che questa situazione si ripeta a dicembre. In questo contesto cresce la preoccupazione per un 2020 che, per quanto riguarda le concessionarie si presenta molto condizionato, forse troppo, dalle politiche ambientali imposte dal regolatore europeo alle case automobilistiche».
«Il 2020, con l'entrata in vigore dei nuovi limiti europei alle emissioni di CO2 e delle relative sanzioni, sarà un anno estremamente critico per le Case Auto già impegnate a sostenere investimenti miliardari per la elettrificazione e l'automazione», ha affermato infine Michele Crisci, presidente UNRAE, l'Associazione delle case automobilistiche estere, commentando i dati sulle immatricolazioni a novembre.
Stefano Gennari