Parte male il 2022 per il settore italiano dell'auto. A gennaio sono state immatricolate 107.814 autovetture, dato in calo del 19,7% rispetto allo stesso mese del 2021 e del 34,8% rispetto a quello del 2019. «Una doccia gelata che potrebbe incidere sulla ripresa economica», ha commentato il Centro Studi Promotor. È evidente come, con questi numeri, «la domanda di sostituzione del parco circolante più vecchio con veicoli green risulta totalmente inadeguata agli obiettivi attesi» ha sottolineato Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto. Per Paolo Scuderi, presidente di Anfia, «non sono ulteriormente procrastinabili la definizione e l'avvio di un piano di politica industriale dedicato alla transizione della filiera automotive, un processo che, se non adeguatamente gestito, potrebbe costare al nostro Paese oltre 70.000 posti di lavoro».
«Nonostante le difficoltà sono ottimista sul fatto che nelle prossime settimane insieme con il Mef presenteremo delle proposte per incentivi al settore», ha affermato il ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, nella riunione del tavolo automotive al MiSE con Confindustria, Anfia e le imprese della filiera. Giorgetti ha già chiesto nelle scorse settimane al governo (in particolare nella legge di bilancio e nel Decreto Sostegni ter) di attivare un sistema di incentivi per il settore in crisi anche a causa della transizione.
Stefano Gennari