ACEA, l'associazione europea dei costruttori d'auto, ha «radicalmente rivisto» la sua previsione riguardante le immatricolazioni di autovetture del 2020 stimando un -25% rispetto al 2019. Ciò significa che l'associazione si aspetta che il dato scenderà di oltre 3 milioni rispetto ai 12,8 milioni di unità del 2019, a circa 9,6 milioni di unità. La ragione è «la forte crisi economica che affligge l'industria automobilistica a causa della pandemia di COVID-19».
«A seguito delle prime onde d'urto della crisi tra metà marzo e maggio – si legge nel comunicato di ACEA – quest'anno il mercato dell'UE si è contratto del 41,5%. Si prevede che questa situazione migliorerà in una certa misura nei prossimi mesi con l'abolizione delle misure di blocco e contenimento in tutta la regione». Ciononostante, il numero di immatricolazioni previsto per quest'anno è il più basso dal 2013. «In termini di variazione percentuale l'outlook negativo rappresenta la contrazione più forte mai registrata nel settore auto europeo» sottolinea ACEA.
Secondo Eric-Mark Huitema, direttore generale di ACEA, «questo scenario può essere mitigato attraverso rapide e significative misure messe in campo dall'UE e dai governi nazionali». Tenuto conto del crollo delle vendite, «servono urgentemente incentivi all'acquisto e piani di rottamazione in tutta l'Europa così da creare la tanto necessaria domanda di nuove auto. Nell'interesse della nostra industria e anche di quella più ampia dell'economia dell'UE, chiediamo il necessario sostegno politico ed economico per limitare i danni a produzione e occupazione nei mesi a venire", ha concluso Huitema.
Stefano Gennari