Secondo quanto ha scritto Assofermet nella propria nota mensile sul mercato delle materie prime per la siderurgia, la tendenza al ribasso nel mercato del rottame è continuata in Italia a giugno con i prezzi in ulteriore calo di 100-130 €/t. L’associazione ha affermato che «forse l’elemento ancora più preoccupante consiste nella fermata del ricevimento dei rottami da parte di più di un’acciaieria nazionale».
Questa situazione sta infatti innescando due importanti fenomeni; il primo riguarda la gestione dell’accumulo dei rottami che rimangono giacenti presso gli impianti di raccolta, recupero e riciclo, oltre al rallentamento delle operazioni di raccolta. Il secondo interessa alcune qualità di rottame in particolare, come ad esempio le demolizioni speciali e cesoiate che non potranno più essere rifornite «in quanto i costi da sostenere, sia per i trasporti, sia per la loro preparazione (lavorazioni sui rottami), non sono più adeguatamente coperti dagli attuali valori di mercato».
Purtroppo, le chiusure preannunciate da molte acciaierie, e in alcuni casi già in essere, non consentiranno un’inversione di tendenza a breve termine.
A livello internazionale, le previsioni di Assofermet sembrano confermare ulteriori ribassi sia in Germania che in Francia: «il trend ribassista è stato registrato in quasi tutti i Paesi europei, seppur con tempistiche ed entità lievemente difformi».
Anche nel settore del rottame Inox, il mercato ha registrato livelli inferiori del 50% dopo la seconda metà di giugno: «Il mercato europeo e l’internazionale sono sostanzialmente bloccati e le quotazioni non seguono più l’andamento Nichel della Borsa di Londra (LME)». Secondo Assofermet, tra i fattori che hanno contribuito a questo scenario negativo i principali sono la discesa giornaliera dei prezzi, la forte diminuzione della richiesta e i nuovi dazi all’export dall’India.