Il mese di ottobre è stato caratterizzato da un’inattesa ripresa dei prezzi del rottame italiano e da una domanda più che discreta, secondo quanto comunicato da Assofermet tramite la nota mensile sul mercato delle materie prima per la siderurgia.
«La discesa del prezzo del gas con conseguente abbassamento dei costi per tutte le aziende energivore» ha commentato l’associazione «ha creato condizioni favorevoli per una ripresa della produzione di acciaio». Si tratta di un aumento complessivo di circa 20 €/t, ma bisogna fare attenzione alla precarietà dell’andamento dell’economia italiana, privo, al momento, di certezze.
«Considerato, tuttavia, che la disponibilità di rottame prodotto risulta essere inferiore del 50% rispetto agli scorsi anni, le previsioni di una nuova riduzione dei prezzi appare, pertanto, difficile anche in caso di contrazione della domanda» ha dichiarato Assofermet.
A livello internazionale, il mese di ottobre è risultato abbastanza lento e privo di movimenti significativi. In Turchia, il mercato del rottame è stato nel complesso stabile con una riduzione moderata ma costante dei prezzi, mentre i mercati asiatici, in particolare quello indiano, hanno fornito un’alternativa ai grandi esportatori di rottame nella prima parte del mese. In Europa la domanda è stata regolare, seppure debole, e continua la differenza di prezzi più alti di circa 30/40€ fra il mercato francese e tedesco e quello italiano, dove risultano quotazioni più contenute. In Belgio e Nord Europa, invece, si preannunciano tagli di produzione che avranno indubbiamente un impatto sul prezzo dei rottami.
Nel segmento del rottame inox, il mercato europeo ha registrato nella prima parte di ottobre un rialzo degli acquisti seppur non ancora a livelli molto alti e «proseguendo senza ulteriori cambiamenti con prezzi stabili e domanda non particolarmente interessante».
Incremento degli acquisti a inizio novembre e conseguente riduzione dell’export verso il continente asiatico, in particolare l’India, che rimane un grande acquirente, ma a livelli di prezzo ridimensionati.
In Italia, invece, gli acquisti da parte dei grandi player sono ripresi con quotazioni lievemente al rialzo.
Ulteriore discesa dei prezzi della ghisa d’affinazione: nel complesso la domanda e la disponibilità sono buone e si conferma la diversificazione delle quotazioni a seconda del paese di provenienza e del produttore.
Stabilità dei prezzi e della domanda confermate in ottobre per il mercato di ghisa ematite. «Lo scenario di novembre» ha affermato Assofermet «appare al momento positivo, pur mantenendo le dovute cautele, anche grazie a qualche spiraglio di allentamento della pressione sui costi energetici».