La Commissione europea ha annunciato questa settimana la sospensione per nove mesi dell'adozione di misure antidumping sulle importazioni di coils di alluminio dalla Cina, in considerazione dell'eccezionale situazione globale di reperimento delle materie prime e dei relativi elevati costi. La decisione ha ricevuto il plauso di Assofermet, che in un comunicato stampa ha auspicato possa avvenire lo stesso per quanto riguarda le misure di salvaguardia sulle importazioni di acciaio: «Assofermet si augura che il riconoscimento della situazione di mercato in atto nel settore dell'alluminio possa trovare conferma anche nel caso della salvaguardia UE sulle importazioni di acciaio, nell'interesse generale dell'Unione e delle imprese della filiera a valle, distribuzione, trasformazione e utilizzatori finali, bilanciando più adeguatamente e in modo migliore gli interessi economici in gioco tra i soggetti facenti parte dell'intera filiera».
Le argomentazioni addotte per sospendere i dazi sull'alluminio, secondo Assofermet, «dimostrano chiaramente che, quando vengono meno le ragioni che risiedono alla base dell'istituzione di un antidumping, i decisori Ue sanno porvi rimedio, riconoscendo in primis la condizione di assoluta straordinarietà dell'attuale mercato dell'alluminio e, di conseguenza, anche il diritto e la supremazia del libero mercato, che in presenza di determinati fattori non può continuare ad essere negato alle imprese interessate, nell'interesse generale dell'Unione, prevalente su altri».
L'associazione ha dichiarato che quanto accaduto, al contrario di quanto affermato dall'Associazione europea dei produttori di alluminio, «non stabilisce affatto un pericoloso precedente per gli altri casi di difesa commerciale vigenti nel settore in esame o in altri [...] ma dimostra più semplicemente che un passo indietro e un cambio di posizione può aver luogo in determinate situazioni di riconosciuta straordinarietà, facendo prevalere la ragione ed il buonsenso».