Assofermet ritiene che un ulteriore rafforzamento della salvaguardia sulle importazioni di acciaio, come richiesto da EUROFER, sarebbe dannoso per tutta l'industria dell'Unione Europea. L'associazione italiana delle imprese del commercio di prodotti siderurgici l'ha scritto nero su bianco in una lettera a firma di Tommaso Sandrini (Presidente di Assofermet Acciai) e Riccardo Benso (Presidente di Assofermet) indirizzata al Presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen, ribadendo una tesi già sostenuta altre volte in passato: il mercato siderurgico europeo soffre non a causa dei flussi di importazione, bensì della debolezza dei consumi. «Il crescente protezionismo - si legge nella lettera - sta indebolendo le nostre industrie: costringerle a sostenere dei costi più alti per l'acciaio non è il modo per recuperare competitività». Inoltre, Assofermet sostiene che rafforzare le misure protezionistiche determinerebbe un incremento artificiale dei prezzi dell'acciaio sul mercato europeo che permetterebbe ai produttori siderurgici locali di «non seguire il percorso dell'innovazione e di accontentarsi di profitti garantiti».
L'associazione chiede pertanto che il sistema di salvaguardia attualmente in vigore resti inalterato e che le misure antidumping non vengano prolungare alla loro naturale scadenza, al fine di ripristinare un adeguato livello di competizione sul mercato dell'UE. Assofermet propone inoltre che arrivi dalla Commissione un "ampio sistema di supporto" sotto forma di linee di credito aggiuntive concesse a tutte le società dell'UE che operano nella parte superiore della catena del valore e prestiti non rimborsabili sia per la spesa al consumo sia per gli investimenti.
«Il modo migliore per supportare il settore dell'acciaio (sia la produzione sia la distribuzione) è stimolare il consumo di acciaio in Europa», hanno concluso il Presidente di Assofermet Riccardo Benso e il Presidente della sezione Acciai Tommaso Sandrini.
Stefano Gennari