Il mercato degli acciai piani al carbonio in ottobre ha mostrato una dinamica a due velocità. È questo quanto emerso nella consueta nota di mercato mensile di Assofermet Acciai. Da un lato, le acciaierie, supportate da misure protezionistiche, spingono verso un rialzo delle quotazioni in Europa, Cina e nell’area dell’Estremo Oriente. Dall’altro, i centri di servizio sono frenati dalla debole domanda, particolarmente nei settori automotive ed elettrodomestico, che limita la possibilità di trasferire ai clienti finali l’aumento dei prezzi. Nonostante il trend rialzista, le aspettative per la ripresa della domanda restano moderate e rinviate al primo trimestre del 2025.
Per gli acciai piani inossidabili, invece, il mese di ottobre si è chiuso con una domanda debole e pressioni sui prezzi, che hanno mantenuto i margini compressi. Le scorte sono generalmente inferiori rispetto all’inizio dell’anno, mentre i prezzi si stabilizzano senza ulteriori margini di discesa. La domanda di importazioni rimane debole. Il mercato, secondo Assofermet Acciai, potrebbe aver toccato il fondo in attesa di una ripresa all’inizio del nuovo anno.
Ottobre ha confermato un trend annuale di calo in termini di volumi e fatturati nei magazzini dal pronto. L’edilizia continua a soffrire, con una contrazione nelle quantità processate per prodotti come tondo e rete. Sul fronte dei prezzi, i prodotti lunghi e piani rimangono stabili, con qualche segnale positivo sui tubi strutturali e una timida ripresa per l’acciaio inossidabile.
Il settore della banda stagnata, infine, è caratterizzato da un marcato nervosismo tra i clienti, i quali stanno incrementando gli stock per anticipare i contratti del 2025. Questa tendenza è legata all’annuncio di fine ottobre della Commissione europea sul possibile margine di dumping sulle importazioni cinesi, stimato tra il 25% e il 35%. Ciò alimenta il timore di difficoltà di approvvigionamento da parte dei produttori europei, che prevedono aumenti significativi dei prezzi.