Assofermet Acciai, dicembre: stagnazione della domanda e incertezze per il 2025

martedì, 10 dicembre 2024 16:26:13 (GMT+3)   |   Brescia

Il mercato dell’acciaio a dicembre conferma uno scenario di grande incertezza, come evidenziato dall’ultima nota mensile di Assofermet Acciai. Novembre ha visto una persistente debolezza della domanda e un mercato caratterizzato da dinamiche complesse sia a monte che a valle.

Le acciaierie comunitarie hanno continuato a spingere per un aumento delle quotazioni nonostante una domanda indebolita e stagnante nei settori di utilizzo finale. Tuttavia, il mancato sostegno da parte degli utilizzatori finali ha mantenuto il mercato bloccato in una situazione di equilibrio precario.

I produttori, preoccupati dai margini negativi, hanno annunciato possibili riduzioni della capacità produttiva, mentre i centri di servizio si trovano costretti a ritoccare i listini per cercare di bilanciare i conti nel primo trimestre del nuovo anno. Questa situazione genera nervosismo tra gli operatori del settore, che guardano con apprensione all’inizio del 2025.

Nel mercato degli acciai inox, il calo dei consumi europei rispetto al periodo pre-COVID (-26%) pesa sulle prospettive. Dopo mesi di pressioni al ribasso, i prezzi sembrano aver raggiunto il fondo, ma le aspettative per una ripresa restano deboli.

«Anche novembre è rimasto alla finestra a guardare quello che nel resto del mondo sconvolge e influenza le economie europee ed italiana nel nostro specifico caso» scrive Assofermet per quanto riguarda i magazzini dal pronto. Sentiment attendista per dicembre, dopo un novembre che ha appesantito il clima di incertezza.

Nel segmento della banda stagnata, secondo l’associazione, gli acquirenti stanno prendendo tempo vista la bassa domanda sulle materie base e i conseguenti prezzi che faticano a risalire. «Questo fa sì che i previsti aumenti a tre cifre tendano ad appiattirsi sui valori minimi delle tre cifre stesse». Inoltre, le quote della Salvaguardia di “Cina”, ma anche la meno capiente di “Altri Paesi”, si sono già saturate da tempo e proprio su quest’ultima Assofermet attende «uno sforamento sugli sdoganamenti di inizio gennaio con conseguente pagamento di dazio pro-quota».


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