Unirima, Assorimap e Assofermet, le principali associazioni italiane del riciclo di carta, plastica e metalli ferrosi e non ferrosi, hanno tracciato un piano per il rilancio dell'economia circolare, decidendo di dare voce a un comparto che conta circa 45.000 addetti e 4.000 impianti su tutto il territorio nazionale. «La crisi – si legge in un comunicato – ha dimostrato la necessità di adottare interventi normativi per creare le condizioni strutturali che permettano la concreta attuazione dei principi dell'economia circolare».
Le associazioni ritengono necessario che il settore sia dotato di un quadro normativo nazionale e amministrativo certo, chiaro e duraturo; che si investa nell'innovazione tecnologica in ambito impiantistico e nel trattamento degli scarti di lavorazione non riciclabili; che venga promossa la competitività sui mercati nazionali e internazionali; che si incentivino i mercati di sbocco delle materie prime secondarie (end of waste), incoraggiando gli acquisti verdi e l'introduzione di apposite quote minime per l'inclusione di materiale derivante da riciclo nei nuovi beni, di qualsiasi tipo o destinazione d'uso. Ancora, che vengano introdotte norme di fiscalità ambientale, diretta o indiretta, con misure premianti i consumi "sostenibili" e, infine, che siano sviluppati indicatori di performance ambientali ed economiche per misurare i benefici dei materiali riciclati e di effettivo recupero da rifiuto.
Con l'hashtag #recuperiamoilfuturo, Unirima, Assorimap e Assofermet intendono chiamare a raccolta le istituzioni e tutti coloro che operano nel settore del recupero/riciclo ed «esprimere il proprio sostegno e dare slancio nel prossimo futuro a quello che è un settore fondamentale per lo sviluppo sostenibile del paese».
Stefano Gennari